GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Coronavirus, congedo pagato a mamma o papà per la chiusura delle scuole

La richiesta della Regione dopo la proroga dello stop alle lezioni in aula. Il Governo: la norma è in via di definizione. Rimborsi pure per i viaggi annullati

Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia

Milano, 5 marzo 2020 - La Regione Lombardia spinge perché il Governo consenta ad uno dei due genitori di stare a casa ad accudire i figli minorenni ora che le scuole dovranno restare chiuse fino al 15 marzo per contenere e prevenire il diffondersi del Coronavirus. Anche alla luce della proroga del divieto di far lezione in aula, Attilio Fontana e Fabrizio Sala, nell’ordine presidente e vicepresidente della Giunta lombarda, chiedono all’esecutivo di inserire una misura di sostegno ai genitori tra quelle utili a dare ossigeno a imprese, lavoratori e famiglie.Una misura della quale Palazzo Lombardia ha discusso proprio ieri col presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, collegato in videoconferenza. Una misura "condivisa anche dalle Regioni Veneto ed Emilia Romagna", sottolineano prima Fontana e poi Sala, e per la quale devono essere trovati i finanziamenti: "

L’idea – dettaglia infatti il vicepresidente della Regione – è quella di dare la possibilità ai genitori di avere il congedo parentale per effetto della situazione creatasi a causa del Coronavirus ma percependo dallo Stato un ristoro per le giornate lavorative perse". Per chi non lo ricordasse, il congedo parentale ordinario prevede di riconoscere al lavoratore solo il 30% della retribuzione giornaliera. Da qui lo scarso ricorso alla misura. Il Governo sembra disposto a sposare la causa: "La norma è in fase di definizione – assicurava ieri sera Laura Castelli, viceministro dell’Economia –. Ne ho già parlato con il ministro Roberto Gualtieri e gli altri ministri competenti: faremo tutto quello che è necessario per venire incontro ai bisogni delle famiglie e ridurre i disagi". Il punto, come detto, è capire l’entità dei fondi che saranno messi a disposizione. Oggi se ne dovrebbe sapere di più.

Non solo congedo parentale, però. Nell’incontro a distanza con il presidente del Consiglio, la Regione ha avanzato le proposte anticipate martedì. "Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna hanno condiviso insieme, nelle ultime ore, un pacchetto di richieste di aiuti immediati che hanno sottoposto al Governo e che si sviluppa prioritariamente intorno ad un concetto: non intendere la zona rossa economica come la zona rossa epidemica, bensì allargarla a tutti i territori coinvolti" sintetizza Sala. "Siamo in linea con le altre Regioni e con il Governo in un confronto a trecentosessanta gradi – prosegue il vicepresidente lombardo –, ora serve uno stretto coordinamento per creare uno schema di priorità d’intervento. Subito aiuti per le micro, piccole e medie imprese di diversi settori: dal turismo alla ristorazione, dall’artigianato al commercio, dal fieristico al manifatturiero, per farle uscire dalla sofferenza contingente.

Secondo punto, sono necessari finanziamenti per la trasformazione del nostro tessuto produttivo: dallo smartworking nelle imprese all’e-learning nelle scuole, serve spingere e sviluppare questi strumenti per il futuro. Terzo, servono investimenti pubblici attraverso un commissario “Modello Ponte Morandi“ per creare sviluppo anche attraverso la semplificazione". Una richiesta, quest’ultima, particolarlemente critica dal punto di vista del Governo. Non ultimo, Davide Caparini, assessore regionale a Bilancio e Finanza, ha fatto sapere "che la Direzione Turismo della Regione è in contatto con le agenzie di viaggi lombarde per semplificare le procedure finalizzate a rimborsare chi non ha potuto viaggiare a causa dell’emergenza Coronavirus".