Coronavirus, manager malato racconta il virus su Facebook

Milano: la storia di Claudio Migliavacca, ricoverato in ospedale e con la famiglia a casa in quarantena

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Milano, 18 marzo 2020 - "Vi scrivo per un motivo preciso, per raccontare l’evoluzione della mia malattia, che non vuole essere assolutamente un parere medico, ma che potrebbe aiutare qualcuno". Così Claudio Migliavacca, noto manager milanese nell’ambito della comunicazione, spiega perché ha deciso di raccontare su Facebook, con un post molto condiviso, la sua esperienza con il coronavirus.

In ospedale, al Bassini di Cinisello Balsamo, da una settimana e positivo al tampone del coronavirus, con la famiglia a casa in quarantena, Migliavacca descrive la progressione della malattia: "L’excursus iniziale - racconta - è una fase delicata per non perdere tempo ma difficilmente valutabile. Difficile in primis per il malato che è giustamente preoccupato, per il medico di base che non ha strumenti diagnostici (tranne l’ascolto del respiro) e per il 112, molto professionali e disponibili ma un filo respingenti rispetto al tampone e al ricovero e si può intuirne il motivo". Nel suo caso "la prima settimana febbre leggera, sotto i 37.8, poi in progressivo aumento".

"Dopo l’auscultazione del medico di base e una prima serie inutile di antibiotici ho iniziato a preoccuparmi" ma non è stato possibile fare il tampone a casa. Il 112 ha detto a Migliavacca di preoccuparsi in caso di problemi respiratori, ma "non ho avuto tosse, non ho avuto evidenti cali respiratori. Le mie sintomatologie: febbre, nausea, mal di testa. Tutto in crescendo. Qualsiasi alimentazione difficile". "Il protrarsi del tempo in attesa se farmi ricoverare o meno mi pare non abbia avuto ripercussioni". Poi il ricovero. "Ora sto bene, febbre molto bassa, ossigenazione del sangue buona".

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