Coronavirus, verso la prova dell’impatto-scuola. Occhi puntati sulle terapie intensive

L’altalena dei contagi a Milano sconta la ressa per i test. I malati gravi tornano ai livelli di metà settembre

Covid, occhi puntati sulle terapie intensive

Covid, occhi puntati sulle terapie intensive

Milano, 27 settembre 2020 - Trenta malati di Covid ricoverati in terapia intensiva a ieri, come venerdì, e 312 nei reparti degli ospedali lombardi, dodici più del giorno prima. Sono questi numeri gli osservati speciali dagli addetti ai lavori nel bollettino quotidiano che, sul fronte dei nuovi contagi, non è particolarmente indicativo dell’andamento pandemico se lo sguardo si ferma alle ventiquattr’ore. Un esempio: venerdì si registravano 104 nuovi positivi nella sola città di Milano, più di metà dei 192 contati nell’area metropolitana che rappresentavano quasi il 70% dei 277 nuovi contagiati (l’1,3% dei 20.431 esiti di tamponi) scoperti quel giorno in Lombardia. Un picco che seguiva il crollo evidenziato dal bollettino del giorno prima, giovedì, quando su 229 nuovi positivi in Lombardia (l’1% di 21.369 tamponi) 53, cioè meno di un quarto, erano nel Milanese dove vive un lombardo su tre; e appena otto di Milano città.

Montagne russe da attribuire, più che all’andamento dei contagi, a ritardi nel caricamento degli esiti dei test cui a Milano hanno contribuito anche le code ai punti tampone “scolastici“, gonfiate da ansia e confusione sulle regole che la Regione martedì ha dovuto ribadire: il test senza prenotazione è riservato a studenti e personale scolastico con sintomi simil-Covid, previa certificazione della scuola o segnalazione del medico curante. E ieri l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha fatto appello ai pediatri per "una valutazione attenta" delle richieste. Ieri, su 256 contagiati in Lombardia (l’1,33% di 19.137 tamponi), i “milanesi“ erano 92, di cui 57 in città; numeri non diversissimi dai 96 positivi (71 in città) registrati mercoledì.

A due settimane dall’inizio della scuola, gli occhi delle autorità sanitarie restano incollati agli ospedali, che nella fase uno, in una Lombardia colta alle spalle dal virus, sono arrivati a superare i dodicimila ricoverati per Covid nei reparti e i 1.400 in terapia intensiva. Nelle ultime quattro settimane, i malati di Covid in terapia intensiva sono passati dai 18 che alla fine di agosto si concentravano in cinque ospedali lombardi ai 30 di ieri, con un picco di 38 lo scorso weekend, quando un aumento di sei ricoveri in 48 ore aveva attirato l’attenzione degli esperti. Allarme rientrato : nell’ultima settimana i letti occupati nelle terapie intensive sono diminuiti fino a tornare vicini ai numeri di metà settembre. Mentre nei reparti ieri i ricoverati erano esattamente cento più del primo settembre. In attesa di valutare l’impatto-scuole, a quanto Il Giorno apprende, la Regione ha messo in preallerta alcuni ospedali perché siano pronti rapidamente ad aggiungersi ai meno di dieci "hub" che attualmente ricoverano casi gravi di Covid in Lombardia.  

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