FRANCESCO LOMMI
Editoriale e Commento
Editoriale

Il fascino del male

Ormai è la prassi. Anche se, per la verità, si tratta di una dinamica antichissima: ogni volta che c’è un incidente, una rissa o una qualche situazione potenzialmente pericolosa, puntualmente intorno ai protagonisti si crea un capannello di curiosi. E sempre più spesso capita che ci sia chi documenta il tutto con il cellulare (magari senza neanche provare ad aiutare la sventurata vittima), pronto a trasformare la cronaca in un video virale. Come per esempio accaduto in Stazione Centrale a Milano, dove una folla di spettatori non paganti ha assistito a un accoltellamento. Ma perché accade tutto ciò? Perché uno schianto tra auto influenza il traffico nella direzione opposta? La risposta è molto meno banale di quanto possa sembrare. Non si tratta infatti di “semplice” curiosità ma bensì di bias psicologici, ovvero tendenze della mente umana. Secondo alcuni studi di psicologia comportamentale avremmo una naturale attrazione per le catastrofi. Alla base ci sarebbero principalmente due ragioni. La prima riguarda lo spirito di sopravvivenza: osservando una tragedia dovremmo imparare come evitare eventi simili in futuro. La seconda, invece, è legata al senso di sollievo, più o meno consapevole, per vedere una situazione di sofferenza e dolore senza esserne direttamente coinvolti