LUCA MIGNANI
Cronaca

Maignan e Theo piacciono al Bayern. Leao-Tomori, le uniche certezze . Ma c’è una panchina da assegnare

Il club deve capire su quali simboli del ciclo di Pioli puntare per allestire la squadra dell’anno prossimo. Operazione complicata dai rinnovi e dal fatto che prima c’è da scegliere il nome del nuovo allenatore.

Maignan e Theo piacciono al Bayern. Leao-Tomori, le uniche certezze . Ma c’è una panchina da assegnare

Maignan e Theo piacciono al Bayern. Leao-Tomori, le uniche certezze . Ma c’è una panchina da assegnare

Maignan, Theo Hernandez, Tomori, Leao. Simboli tra i simboli dello scudetto di due anni fa. Ora, però, tutt’altro clima, sull’onda della festa tricolore nerazzurra partita proprio dopo il derby. L’eliminazione ai quarti di finale di Europa League aveva già tracciato un solco: c’è una panchina da assegnare e il Milan del futuro da costruire. A partire dalle basi, ossia dagli eroi del ciclo di Pioli, giunto al suo apice al Mapei. A partire da Maignan: giocatore più schierato in campionato della rosa di due stagioni or sono, nel suo triennio rossonero ha però saltato 39 partite, l’equivalente proprio di un campionato. Troppe.

Lesione di basso grado del lungo adduttore destro, l’ultima tegola emersa nel riscaldamento a Torino, sabato scorso. E dalla Francia auspicano tutte le prudenze del caso visto l’Europeo in arrivo. In arrivo c’è anche un incontro col Milan in ottica rinnovo: il contratto scade nel 2026, sul tavolo la volontà del calciatore di un ingaggio più elevato. E il Bayern Monaco lo ha messo nella lista dei possibili successori di Neuer. In Baviera, a proposito di staffette, si pensa anche a Theo Hernandez per il dopo Alphonso Davies: 5 gol e altrettanti assist nell’anno dello scudetto, le stesse reti e due passaggi vincenti in meno fin qui in campionato. Anche per l’esterno, stessa situazione contrattuale del connazionale. Anche per lui, bivio. Non per Tomori: quarto giocatore più schierato nella stagione del 19° tricolore, quest’anno fuori tra fine dicembre e fine febbraio per infortunio. Il suo stop tra le magagne stagionali, per le chiavi della difesa si punterà su di lui così come su Kalulu: nell’undici titolare di due anni fa, ma in campo solo sei volte quest’anno in Serie A, sempre per infortunio.

Sicuro l’addio di Kjaer, idem per Giroud: ultimo periodo di appannamento, ma un solo gol in meno (13) con quattro partite ancora da giocare rispetto al 2021-2022. La carta d’identità dice 37 anni e il futuro Los Angeles. Le certezze offensive sono e saranno ancora nel segno di Leao. Contratto fino al 2028, clausola da 175 milioni, più di 200 presenze.

"Spero di farne altrettante, mi sento come in famiglia", tra le sue dichiarazioni recenti: 13 gol in campionato nell’anno dello scudetto, poi 15, ora 9. Intanto la maglia numero dieci, con la Juve la fascia di capitano e le parole di Furlani: non si muove. Nemmeno davanti a una proposta monstre. A proposito, così Ibrahimovic al podcast svedese ABTalks: "Cardinale mi ha fatto un’offerta irrinunciabile, qui al Milan sta andando bene". Dovrà andare meglio l’anno prossimo. Nel frattempo, c’è un secondo posto da blindare domenica col Genoa.