
Farmacia Via Pavia , San Gottardo
Milano, 13 marzo 2020 - «Siamo un paese in mezzo alla città - afferma Renato dell’Antica Farmacia del Lazzaretto - siamo il primo incontro tra il paziente e la soluzione del suo problema, siamo sulla strada quando succede un incidente o quando qualcuno si fa male, siamo i primi a cui i residenti vengono a chiedere aiuto quando hanno bisogno". Sono anche quelle che non chiudono in questi giorni difficili, essendo un punto di riferimento per rassicurare e aiutare i milanesi spaventati dal contagio.
La più antica di Milano è aperta dal 1750 proprio al Lazzaretto, il luogo simbolo della peste del Manzoni. La scritta in latino che augura salute agli ammalati, "Aegrotantibus salus", campeggia sopra il bancone, ma il glorioso passato si respira anche nei mobili intarsiati in ebano, tutti originali del Settecento, bellissimi e ancora carichi di cimeli che raccontano di un mestiere e di una sapienza secolare. La famiglia Moja ha raccolto una lunghissima eredità rilevando la farmacia nel secondo dopoguerra. Oggi Renato e suo figlio Fabio collaborano insieme a tanti dipendenti in una squadra affiatata e motivata, che sa di portare avanti con orgoglio una lunga storia, sebbene il mestiere del farmacista si sia trasformato profondamente nel tempo. Renato ricorda quando ha cominciato ed esisteva ancora la funzione del cosiddetto "farmacista preparatore", che nel suo laboratorio mesceva i medicinali, unendo in giuste proporzioni i vari ingredienti, con una sapienza da alchimista.
In Piazza Oberdan all’angolo con viale Piave c’è l’Antica Farmacia Diana. In principio erano le Terme, poi venne l’hotel e quindi la farmacia. Ad accomunarli il nome della dea della caccia, bella e inafferrabile, selvaggia e conquistatrice. Entrando si ha ancora un forte impatto con la storia, grazie al permanere dei mobili originali, gli splendidi arredi in legno che incrociano la fine dello Stile Impero e l’inizio del Liberty, ancora molto funzionali all’esposizione dei prodotti. Guardando con attenzione fra gli scaffali, si possono trovare alcuni vasi tradizionali per le preparazioni e altri cimeli d’epoca molto suggestivi, mentre si cammina sul pavimento originale della belle epoque. Il più antico documento attesta l’esistenza della farmacia San Gottardo fin dal 1835 in Località Camposanto, alle spalle del Duomo, oggi via Pavia 1. Immaginare la sede di una farmacia laddove fino a qualche tempo prima c’era il cimitero è un segnale di ottimismo verso una rinascita, che ha portato bene alla famiglia Bianchini, che è in sella all’attività da quattro generazioni. Bellissimo il mortaio originale in bronzo del peso di 6 chili che troneggia in alto di fronte al bancone, fronteggiando i busti dei Padri della medicina, anch’essi scolpiti nel bronzo.
In Paolo Sarpi al numero 63 dal 1952 c’è la più famosa erboristeria di Milano, che prende il nome dalla famiglia Novetti, che la gestisce da tre generazioni. La tradizione delle erbe officinali risale al Medioevo e conserva una lunghissima esperienza da sempre a contatto con la natura e le sue proprietà benefiche. Settant’anni fa aprire un’erboristeria era un atto rivoluzionario e innovativo. Italo Novetti credeva fermamente che la ricostruzione dopo la guerra dovesse passare attraverso un ritorno alla natura. La bottega espone tantissimi vasi trasparenti con erbe e piante per tisane e decotti, con proprietà nutritive e rigeneranti, che non possono essere considerate mediche, ma sanno senza dubbio offrire benefici a chi le assume. Soprattutto in questo periodo, in cui bisogna cercare di mantenere la tranquillità, mentre si trascorrono lunghe giornate a casa.