Coronavirus, sottosegretaria Zampa: "Su Trivulzio conclusa ispezione"

"Necessario comprendere come mai lì siamo arrivati a un numero di decessi così grande"

Pio Albergo Trivulzio a Milano

Pio Albergo Trivulzio a Milano

Milano, 16 aprile 2020 -  "Sul Trivulzio noi abbiamo fatto quello che era doveroso fare". Lo ha detto la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, durante la trasmissione Circo Massimo su Radio Capital, sottolineando che "l'ispezione è già conclusa". Secondo Zampa era necessaria per "comprendere come mai lì siamo arrivati a un numero di decessi così grande" durante il primo periodo dell'emergenza Coronavirus. 

"Io tra l'altro - ha detto Zampa - mi troverò proprio oggi nel pomeriggio a rispondere a un'interrogazione su questo. Ci sono i nostri esperti al Ministero che stanno ovviamente predisponendo la risposta. Si tratta di una materia molto delicata". "Di certo le disposizioni che erano state date a tutti, in particolare dall'ISS e dal Ministero con una circolare - conclude il sottosegretario - prevedevano, non soltanto per la Lombardia, ma per tutte le Rsa, che non entrassero dall'esterno possibili soggetti contagiati e quindi possibili diffusori del virus".

Azzoni: "Agghiacciante quadro di malasanità"

Al Pio Albergo Trivulzio c'è "un agghiacciante quadro di malasanità". A dirlo all'Ansa è stato Alessandro Azzoni, che ha creato il Comitato giustizia e verità per le vittime del Trivulzio e sta raccogliendo quotidianamente denunce e testimonianze di parenti dei pazienti della più grande rsa di Milano. L'uomo è il figlio di una donna di 76 anni ricoverata al Trivulzio da due anni. "Nessuno sa dirmi da quanti giorni ha smesso di mangiare", ha precisato Azzoni, secondo cui al Trivulzio "si sta assistendo alla cronaca di una serie di morti annunciate. Questo dopo che la pandemia è già arrivata da un mese e mezzo e quindi non può più essere considerata un'emergenza: i dirigenti lo sanno quello che sta succedendo, ma hanno altro a cui pensare, a partire dalle indagini". Per Azzoni "non c'è tempo ora per una class action, bisogna salvare le persone che sono ancora dentro al Pat" perché "non è caduto un aereo e ci sono morti su cui indagare. La situazione è ancora fuori controllo e i morti continuano a esserci ogni giorno. È un lazzaretto - ha aggiunto - i pazienti sono abbandonati e il Pat va avanti solo con gli sforzi di tutto il personale medico e infermieristico, senza linee guida".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro