
iovanna Di Sciacca, referente dei custodi sociali nella "zona calda" di San Siro
Milano, 5 marzo 2020 - «Gli sportelli e i luoghi ricreativi sono chiusi al pubblico ma oltre le porte si lavora come sempre. Solo, in modo diverso: in media effettuiamo 200 telefonate al giorno per stare vicini alle persone più fragili, risolvere i problemi, dare consigli in questo periodo di emergenza per il coronavirus. Chi si ritrova in casa solo ha bisogno di parole gentili e di sapere che può sempre rivolgersi a qualcuno". Giovanna Di Sciacca è referente dei custodi sociali dell’Unità operativa Segesta, zona San Siro, per conto della cooperativa Genera Onlus che con Tuttinsieme, Comunità progetto e Azione solidale gestisce il servizio nel Municipio 7. Équipe di 23 professionisti sempre presenti nei quartieri popolari di Aler e MM e pure negli stabili privati in caso di bisogno, sia per gli over 65, che sono 316mila residenti in tutta Milano, e sia per adulti e famiglie in difficoltà.
I custodi sociali si occupano di far conoscere i servizi del territorio, organizzano accompagnamenti alle visite mediche, coltivano le relazioni, danno vita a momenti aggregativi e culturali: per esempio, il lunedì pomeriggio è il giorno di ritrovo del coro degli Amici di San Siro in via Maratta mentre in via Giovio c’è lo spazio socialità; in via Pastonchi il martedì è aperta la biblioteca condominiale e, il giorno seguente, ci si dedica alla creazione di oggetti con materiali di riciclo. Il giovedì, poi, in piazzale Selinunte si apre lo spazio culturale con un ospite ogni volta diverso. Questo in condizioni normali.
Da quasi due settimane, il virus ha messo in pausa tutte le attività. "E le persone sono rimaste spiazzate. Così abbiamo effettuato prima di tutto un giro di telefonate, la settimana scorsa, per rassicurare in particolare i più anziani – sottolinea Di Sciacca –. Ogni giorno continuiamo a chiamare per non far sentire nessuno solo. Gli uffici sono chiusi ma siamo raggiungibili ugualmente sul cellulare di servizio ed è importante che la gente lo sappia. Per le visite mediche urgenti abbiamo effettuato gli accompagnamenti mentre le altre sono state rimandate. In più ci stiamo occupando di pratiche Inps. Ancora: se una persona ha bisogno di una ricetta medica può chiamare la farmacia che fa da ponte col medico di base. Il nostro lavoro è di rassicurazione e di indirizzamento verso i servizi. Se serve la spesa a casa o una medicina, spieghiamo come fare per farsi recapitare tutto in modo che non debba uscire".
Grazie alla collaborazione tra Comune di Milano, LloydsFarmacia e Coop Lombardia a tutti i cittadini milanesi è offerta la consegna gratuita dei farmaci e, per gli over 65, della spesa a domicilio per tutto il mese di marzo. Entro la fine della settimana, poi, fa sapere l’assessorato alle Politiche sociali e abitative del Comune guidato da Gabriele Rabaiotti, sarà attivo un "percorso dedicato" allo 02.02.02 sui servizi del Comune, del terzo settore e delle aziende private, rivolto in particolare agli ultrasessantacinquenni a cui è stato consigliato di evitare il più possibile di uscire di casa. Le persone saranno anche informate su WeMi e sui servizi domiciliari. Mille over 65 già ricevono i pasti ogni giorno a casa e circa 30mila in totale sono seguiti dai Servizi sociali. Tutti possono fare riferimento ai Custodi sociali del proprio quartiere oppure rivolgersi allo 02.02.02. "Noi ci siamo sempre – conclude Di Sciacca – anche se al telefono. La normalità è anche sentire una voce amica".