Milano, 19 ottobre 2020 - Ieri in Lombardia su poco meno di 31mila tamponi sono stati accertati quasi 3mila contagi. Il dato più rilevante - come accade ormai da settimane - arriva dalla provincia di Milano, che da sola conta la metà dei nuovi casi, 727 dei quali riguardano il capoluogo. Ed è proprio al città a essere finita in trincea, diventando il centro della nuova ondata dell'epidemia. Come Varese e Monza, "quello che vediamo è che il contagio circola più velocemente nelle zone che sono state meno colpite la volta scorsa, quando è intervenuto il lockdown" ha spiegato il direttore sanitario dell'Ats Milano Vittorio Demicheli. "Milano era stata colpita marginalmente - ha sottolineato -. Invece questa volta la ripresa delle attività ha visto Milano e altre zone della Lombardia riprendere".
"Quello che ci preoccupa è che non sappiamo esattamente in una grossa metropoli la velocità con cui il fenomeno si può verificare. Ieri la nostra Ats ha lanciato un allarme e un invito ai cittadini a fare ciascuno la propria parte. Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa, perché in questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace. Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone. Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa", ha spiegato. "Quello a cui lavoriamo in questo momento è invitare le autorità a prendere delle decisioni un po' più incisive, quando abbiamo chiuso le attività alle 18 nella curva epidemiologica c'è stata una frenata brusca", ha aggiunto Demicheli.
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