Coronavirus, blitz della Finanza: perquisizioni al Pio Albergo Trivulzio e in altre Rsa

Gli inquirenti stanno verificando eventuali carenze nei protocolli interni e dei dispositivi di sicurezza. Si indaga anche su direttive Regione

Pio Albergo Trivulzio a Milano

Pio Albergo Trivulzio a Milano

Milano, 14 aprile 2020 - La Guardia di finanza di Milano sta effettuando perquisizioni nelle sedi del Pio Albergo Trivulzio di Milano nell'inchiesta aperta dalla Procura in merito alle morti sospette di alcuni ospiti per coronavirus.Nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, risulta indagato il direttore generale dell'istituto Giuseppe Calicchio per epidemia colposa e omicidio colposo ed è iscritto anche lo stesso istituto per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Stando a quanto riferito dall'Ansa sono 143 in totale, da marzo ad oggi, gli anziani morti che erano ospitati al Pat. Già dai primi giorni di marzo i sindacati Cisl-Cgil, che seguono alcuni operatori della casa di riposo e riabilitazione, avevano inviato lettere ai vertici dell'istituto lamentando l'assenza di mascherine e presunte minacce agli infermieri che volevano usarle. Nelle indagini si dovrà verificare quali morti siano correlate alla diffusione del Coronavirus nella Rsa. 

Sequestrata "ingente mole di documenti"

Gli inquirenti stanno verificando eventuali carenze nei protocolli interni e dei dispositivi di sicurezza. Alcuni operatori sanitari hanno denunciato la mancata messa a disposizione di dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, che sarebbero stati addirittura invitati a non indossare "per non creare allarmismi". In una lettera, una novantina di medici della struttura ha asserito che le mascherine sarebbero state invece messe a disposizione "a partire già dal 23 febbraio". È una "ingente mole di documenti" quella che gli investigatori della Gdf stanno acquisendo e sequestrando con le perquisizioni al Pio Albergo Trivulzio di Milano, tra cartelle cliniche, documenti cartacei ed informatici. È in corso, infatti, anche il sequestro di pc e altri dispositivi informatici, anche alla ricerca di email ed altra documentazione utile.

Altre Rsa nel mirino

Le perquisizioni e le acquisizioni di documenti in corso a Milano sul fronte delle Rsa riguardano anche altre strutture, oltre al Pio Albergo Trivulzio. Per ora la squadra di polizia giudiziaria, guidata da Maurizio Ghezzi, del dipartimento coordinato dall'aggiunto Tiziana Siciliano è entrata anche negli uffici della Sacra Famiglia di Cesano Boscone e in una residenza a Settimo Milanese. Per il caso del Don Gnocchi (l'istituto ha parlato di  "infondatezza delle accuse") ci sono già 4 indagati (il numero di morti è simile a quello del Pat). Iscritti anche i vertici della Sacra Famiglia e presto anche quelli delle altre Rsa, tra cui quelle nei quartieri milanesi di Affori, Corvetto e Lambrate.

Il Pat conta il momento il maggior numero di decessi tra le varie Rsa milanesi, anche perché è la più grande (quasi 150 morti su un totale di circa 1200 persone, tra ospiti e pazienti). È probabile che le indagini si allarghino anche ad altri responsabili del Pat, mentre il dg Calicchio, già sentito nei giorni scorsi in videoconferenza dagli ispettori del Ministero della Salute, si è difeso spiegando di aver seguito regole e protocolli, anche regionali e ministeriali.

I fronti dell'inchiesta

Sia in questo fascicolo, che negli altri sulle Rsa milanesi, gli inquirenti, con gli investigatori del Nas dei carabinieri e della Gdf,  dovranno lavorare su più fronti: dalle analisi sulle centinaia di morti per sospetto covid fino all'assenza di tamponi e di mascherine e alle presunte minacce agli infermieri che le utilizzavano. E ancora le eventuali omissioni nei referti e nelle cure fornite e la presunta 'commistione' tra anziani e pazienti dimessi dagli ospedali e infine il ruolo dell'amministrazione regionale nella predisposizione di linee guida e piani pandemici. 

Tra i punti su cui si concentrano le indagini della Procura di Milano sul Pat, così come sulle altre Rsa milanesi, ci sono anche gli effetti della delibera regionale dell'8 marzo che dava la possibilità alla strutture, su base volontaria, di ospitare pazienti Covid dimessi dagli ospedali, perché si era reso "necessario liberare rapidamente i posti letto degli ospedali per acuti (terapie intensive, sub intensive, malattie infettive, pneumologia, degenze ordinare)". A seguito di quella delibera, il Trivulzio ha assunto il ruolo di centro di 'smistamento' di questi pazienti nelle altre strutture e, invece, formalmente non ha mai ricevuto pazienti colpiti da coronavirus. La Regione aveva disposto, comunque, che quei pazienti dovessero essere accolti nelle case di riposo in strutture separate rispetto a quelle in cui sono ospitati gli anziani. 

I pm del pool 'salute, ambiente, sicurezza, lavoro' stanno procedendo alle iscrizioni nel registro degli indagati dei vertici delle Rsa (già nei giorni scorsi iscritti quelli di 3 strutture) in cui si sono verificati contagi e morti, tra cui quelle dei quartieri milanesi Affori, Corvetto e Lambrate. Le iscrizioni servono per procedere, eventualmente, alle perquisizioni, come sta avvenendo al Trivulzio e in altre 2 Rsa. Iscritti anche gli istituti per la legge sulla responsabilità degli enti.

 

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