Bresso, contrordine: la piscina è chiusa per fallimento

Le attività avrebbero dovuto proseguire fino a marzo in attesa del nuovo gestore

La piscina

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Bresso (Milano) - Chiusi per fallimento. Una doccia fredda si è abbattuta ieri mattina sulla piscina Paolo Foglia. Contraddicendo quanto era stato deciso il 23 dicembre, quando il tribunale di Milano aveva sancito il fallimento della società Gestisport, garantendo però il proseguimento delle attività fino a marzo, ieri è stata comunicata l’immediata cessazione nell’impianto di proprietà del Comune. Da ieri, dunque, gli oltre dumila utenti sono rimasti letteralmente all’asciutto. I cancelli della piscina sono stati chiusi a metà giornata, dopo che gli operatori hanno celermente cercato di avvertire l’utenza dell’impianto sportivo che conta due vasche per il nuoto, una palestra fitness e un centro per la riabilitazione. I primi a pagare sono stati gli atleti della squadra agonistica che ieri hanno appreso della chiusura mentre si recavano in piscina per l’allenamento quotidiano.

Da lunedì ci sarebbe dovuto essere il grande rientro dei corsisti, centinaia di utenti di ogni età. A quanto pare la decisione di chiudere con effetto immediato è motivata dalla revisione dei conti di Gestisport, la società di gestione era stata letteralmente messa in ginocchio dalla crisi Covid. Tenere aperto questo come altri impianti avrebbe comportato un rischio di inadempienza che nessuno vuole correre. "In questi 30 anni abbiamo visto generazioni crescere all’interno di questa piscina che per molti era diventata luogo, oltre che di benessere fisico, anche e soprattutto di convivenza umana – hanno scritto gli operatori nella loro lettera di arrivederci –. Ecco, ora dovremo separarci per un tempo, speriamo tutti breve, nell’attesa di ritrovarci sotto un altro gestore che sicuramente saprà valorizzare il capitale umano costruito in questi anni e che ha fatto sempre la differenza".

La palla passa definitivamente nelle mani del sindaco Simone Cairo. Il Comune aveva avviato un’interlocuzione con l’ufficio del curatore fallimentare per garantire un passaggio senza problemi dal vecchio al nuovo gestore. Ora le cose si sono complicate e il Comune dovrà fare in fretta per evitare che l’impianto si ammalori. "Questa decisione – ha detto il sindaco Cairo – costringe l’amministrazione ad attivare con immediatezza tutte le procedure amministrative necessarie per rientrare in possesso dell’impianto".

 

 

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