ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Consumo del suolo, i dati Ispra A Melegnano la maglia nera

di Alessandra Zanardi

Consumo di suolo, nel Sud-Est Milanese Melegnano è maglia nera col 47,3% di territorio urbanizzato. Segue San Donato, col 35,9%. Numeri che si attestano, in entrambi i casi, al di sopra dei valori della provincia di Milano (31,6%) e della Lombardia (12,1%). All’indomani della giornata mondiale del suolo, è questa la fotografia scattata, su dati Ispra, dall’Osservatorio contro il consumo di suolo del Sud-Est Milanese, organismo che raggruppa 17 comitati e associazioni impegnati nella salvaguardia del territorio e nella tutela del paesaggio.

"I dati Ispra relativi al 2020 sono ancora attuali. E in un territorio come quello del Sud-Est Milanese, già fortemente urbanizzato – osserva il coordinatore dell’Osservatorio Roberto Silvestri (nella foto) –, a incutere timore sono nuove minacce urbanistiche, in alcuni casi già diventate certezze. Tra queste, i progetti di trasformazione delle aree ex Bertarella e San Carlo, che porteranno nuovi insediamenti produttivi nella zona industriale di Melegnano".

Contro questi progetti sono stati presentati alcuni ricorsi al Tar e organizzate manifestazioni di protesta da parte di ambientalisti e residenti; intanto, però, l’iter tecnico-formale per realizzare i nuovi stabilimenti prosegue. "Sempre a Melegnano – continua Silvestri – arriverà un ospedale di comunità, da costruire ex novo su un terreno oggi libero. Perché invece non realizzare l’opera riqualificando uno degli edifici già esistenti?".

A Cerro al Lambro sono in arrivo un nuovo supermercato e una logistica di frutta e verdura; una logistica, con annessa riqualificazione della provinciale 165, si profila anche a Bascapé, un Comune che tecnicamente è in provincia di Pavia, di fatto a due passi da Melegnano e Carpiano. E l’ipotesi della Toem, la tangenziale Ovest tra Melegnano e Binasco, non è mai stata accantonata del tutto "col rischio che il progetto possa magari in futuro concretizzarsi – ancora Silvestri –. Troppo spesso ci si dimentica che ogni ettaro di suolo perso è perso per sempre e questa continua erosione produce conseguenze drammatiche anche in termini di cambiamenti climatici e squilibri idro-geologici. Cementificare ha dei costi che si ripercuotono sulla collettività, in maniera irreversibile".

"Si spera – concludono dall’Osservatorio – in un’inversione di tendenza da parte dei Comuni che, anche a costo di rinunciare agli oneri di urbanizzazione, decidano di non autorizzare ulteriori progetti cementificatori".