REDAZIONE MILANO

"Consulti telefonici anche da malato"

"Oggi ho più paura". Ubaldo Bartolozzi, 65 anni, medico di base a Bollate, contagiato dal Covid nella fase 1, ha temuto per la sua vita. Nei giorni verso la guarigione ha ripreso a seguire i pazienti dal letto di casa. Bollate con Novate Milanese e Baranzate, conta un bacino di circa 70mila utenti, la carenza dei medici qui è cronica, una decina i camici bianchi che servirebbero. Ne sono arrivati quattro. Contagiato nel momento peggiore... "Un brutto ricordo e adesso ho più paura. Ho cominciato a non stare bene il 7 marzo dell’anno scorso, ho pensato a una forma influenzale. Avevo qualche linea di febbre, poi sono precipitato nell’incubo, ho perso 9 chili". Ha scelto di non farsi ricoverare... "Il problema vero era respiratorio. Ho creduto che avrei potuto morire e avrei voluto che fosse a casa mia. Ho preso cortisone, tachipirina. I miei due figli e mia moglie, sentirli al di là della porta è stata la vera cura". I suoi pazienti? "Trovare un sostituto era impossibile. Nei giorni più bui un carissimo amico si è preso in carico i miei pazienti, un eroe, ma poi non ce la faceva più e ho trasformato la camera in un ambulatorio telefonico". Medici di famiglia in via di estinzione? "Dieci sono andati in pensione a Bollate, vale a dire 16mila persone senza un riferimento. Io conto più di 1.600 pazienti. Ci sono stati giorni che in sala d’attesa avevo la coda di persone che mi pregavano di essere inserite nella mia lista. Da un anno fra visite, ricette, certificati e burocrazia lavoriamo 12 ore al giorno". Medici arruolati per la campagna vaccinale... "Non sono contrario, ma con spazi adeguati e personale infermieristico a supporto".Monica Guerci