La protesta dei sindacati non si è fatta attendere. All’indomani dello sciopero generale, che tra le altre cose ha fatto saltare il concerto pucciniano in programma venerdì sera alla Scala, i delegati di Cgil e Uil del Piermarini hanno contestato ai vertici di via Filodrammatici di aver cancellato solo all’ultimo il concerto (causa adesione all’agitazione di artisti di orchestra e coro), sostituendolo in extremis con un’esibizione gratuita dei cantanti accompagnati dal pianoforte. "Non possiamo nascondere – hanno scritto in un comunicato le Rsa delle due sigle – la nostra disapprovazione nei confronti della direzione del teatro, che, nonostante avesse avuto con molto anticipo notizia della proclamazione di sciopero, non ha pensato neppure di avvertire il pubblico dei possibili disagi, ignorando persino il fatto che alcuni responsabili di reparto avessero forzato fino all’ultimo le norme di legge, chiedendo ai dipendenti informazioni preventive sulla loro adesione o meno allo sciopero". E ancora: "Anche la decisione di annullare il concerto solo all’ultimo, con il pubblico già seduto in sala è stato un clamoroso tentativo di ignorare la prassi sindacale: già al mattino era chiaro che non ci sarebbero state le condizioni per andare in scena, data la grande adesione allo sciopero che aveva impedito la prova generale".
Del resto, hanno aggiunto i rappresentanti dei lavoratori in una nota congiunta diramata ieri mattina, "essendo stato proclamato lo sciopero su tutta la giornata lavorativa, non vi era alcun dubbio che lo spettacolo non si sarebbe potuto rappresentare. La direzione ha però preferito compiere altre scelte, creando disagio e confusione, di cui si assume tutta la responsabilità". Per inciso, il sovrintendente Dominique Meyer ha comunicato al pubblico in sala l’annullamento dell’evento in calendario (con relativo rimborso del biglietto), aggiungendo però che Mariangela Sicilia, Anna Netrebko, Jonas Kaufmann e Luciano Ganci si sarebbero comunque esibiti con James Vaughn al piano. Detto questo, "il sindacato esce dalla giornata di ieri più forte e più consapevole". Con una conclusione: "Siamo all’inizio di un percorso sindacale che ci vede uniti nella richiesta di un forte cambio di rotta alla politica, per il settore dello spettacolo dal vivo, della cultura e per tutto il Paese".