
di Diego Vincenti
È un luogo dove nascono cose. Spettacoli, idee, relazioni. A conferma di come i progetti abbiano anche bisogno di un loro spazio ideale per crescere. Un habitat di creazione. Che molto racconta dell’importanza del teatro indipendente e della scena off, così martoriata in questo periodo (proprio ieri si scriveva della chiusura a dicembre di Teatro i, vicenda gravissima nel panorama culturale milanese). E di chiudere la Contraddizione ha rischiato decine di volte. Negli ultimi tempi gravata da ristrutturazioni e brutalità burocratiche. Ma il palcoscenico di via Della Braida è sempre lì, indomito. Pronto a iniziare la trentesima stagione con quattro giorni dedicati a Phoebe Zeitgeist, uno dei gruppi che più hanno rappresentato in questi anni il gusto e il rigore nella ricerca dello spazio guidato da Marco Maria Linzi, Sabrina Faroldi e Micaela Brignone. Da domani a domenica, "Promiscua" è una sorta di minifestival che ogni giorno propone un doppio appuntamento performativo legato al progetto Persephone e il live-set di un musicista ospite. E che nasce intorno alla recente pubblicazione dell’omonimo libro di Spring Edizioni, dove si raccontano storia e poetica del collettivo milanese.
Quattro giorni di festa. Fra teatro, performing arts, musica. Il modo migliore per riaprire il sipario alla Contraddizione. "Per noi è come se Persefone tornasse al centro della terra – spiega il regista Giuseppe Isgrò –, in questo luogo non convenzionale che è un po’ la nostra tana. Il progetto è nato infatti all’esterno, negli attraversamenti urbani. Dove abbiamo indagato il codice performativo fuori dai teatri per ripensare le città come fondale e offrirne nuovi significati. Alla Contraddizione portiamo il precipitato di questa esperienza, ritrovando lo spazio teatrale e invitando al nostro fianco alcuni amici musicisti". Due le performance in programma ogni sera. La prima è "Persephone la Ferita": le parole di alcune autrici ad accompagnare un vero e proprio rito che darà origine a un’emografia, tatuaggio senza inchiostro tracciato sulla pelle del performer. Domani il protagonista sarà Daniele Fedeli con testi di Carson McCullers, poi a seguire Mario Eleno con Simone Weil, Eugenio Vaccaro con Donna Haraway, Micaela Brignone e Hildegard von Bingen. Il secondo lavoro è invece "Corpo celeste", dove Francesca Frigoli e Maria Bacci Pasello danno vita a una declamazione visionaria sulle pagine di Anna Maria Ortese. In apertura alle 20.45 i live-set di Elia Moretti, Maple Juice, Nicola Ratti, Shari DeLorian.
Solo l’inizio. Di una stagione ancora in divenire ma con diversi punti fermi. A partire da Rosario Palazzolo, dal 27 ottobre alla Contraddizione con "Ciò che accadde all’improvviso". Sempre preziosa la scrittura dell’autore palermitano. Ma incuriosiscono anche "Wonderboom" di Stefano Cenci e Chiara Davolio; "The Eclipse of Reason" di Julyen Hamilton; il nuovo progetto di Camilla Barbarito, in scena il 16 dicembre.