
Giuseppe
Scaratti*
Viviamo in un’epoca di enorme diffusione di vari media comunicativi, che ci espongono a un sempre crescente aumento di quantità dei contatti e delle informazioni scambiate. L’effetto paradossale è che a questo incremento delle potenzialità che lo sviluppo digitale e tecnologico ci mette a disposizione, non corrisponde una adeguata qualità delle esperienze e spesso delle competenze comunicative. Come dire che sempre più frequentemente siamo afflitti da una cattiva comunicazione, fatta di schiamazzi interlocutori, di false neutralità, di ricerca a tutti i costi dell’audience come unico criterio di performance, di manipolazione e distorsione dei dati, di confusione (a volte scientemente ricercata) tra la proposizione argomentata delle proprie idee e l’intento di persuadere gli altri inducendoli a seguire le proprie, appropriate o meno che siano, purché passino.
Serve un radicale cambio di paradigma che consenta sia la riduzione dell’abuso dei social, sia il contenimento di una stupidità comunicativa ormai dilagante: una stupidità fatta di format comunicativi dove vince chi urla di più; dove gli interlocutori valgono non per la competenza e qualità del loro contributo, ma per la consolidata abitudine a provocare e creare zizzania (purchè faccia notizia); dove conduttori e manager puntano al successo a tutti i costi, insensibili agli effetti indotti di aggressività, di conflittualità sociale generata a bella posta, di indecente riduzione delle diversità a sterili contrapposizioni.
Occorre un ritorno a quanto Habermas sosteneva essere un autentico agire comunicativo, orientato a una intenzione di comprensione reciproca e a una tensione veritativa, basata sulla consapevolezza delle diversità come fonte di dialogo costruttivo e capace di generare più valore. Questi temi, oggetto del progetto “Opinion Leader 4 Future” promosso da Università Cattolica e Credito Emiliano, saranno affrontati domani, 22 settembre, nel webinar “Come costruire insieme la nuova normalità, media e comunicazione al servizio della ripresa”, in diretta sui social @unicatt alle 17.
* Psicologo del lavoro
Università di Bergamo
e Università Cattolica