MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

“Il termine genocidio è pericoloso”: il consigliere comunale Daniele Nahum lascia il Pd. “Crea un’ondata di antisemitismo”

L’esponente della comunità ebraica milanese si schiera contro le "ambiguità" dei dem in politica estera ma conferma il sostegno alla giunta Sala

Comune, Nahum lascia il Pd: "Pericoloso parlare di genocidio. Crea un’ondata di antisemitismo"

Comune, Nahum lascia il Pd: "Pericoloso parlare di genocidio. Crea un’ondata di antisemitismo"

Milano – "Una celebre frase di Marco Pannella diceva che il personale è politico. Per questo annuncio oggi (ieri, ndr) in quest’aula che la mia esperienza all’interno del Partito democratico è conclusa". Il consigliere comunale Daniele Nahum, esponente della comunità ebraica, abbandona il partito di Elly Schlein e lo fa con un intervento nell’aula di Palazzo Marino.

Nahum premette che la sua decisione è stata presa "senza risentimento nei confronti di una comunità politica che ha accompagnato la mia vita per dieci anni", che "non è in discussione il mio appoggio totale alla Giunta Sala" e che non ritrova più nel Pd quella "linea marcatamente riformista" che aveva intravisto nel 2013, quando si iscrisse al partito. Subito dopo, il consigliere arriva al punto sul suo addio ai dem: "Non voglio girarci troppo intorno. Nella mia decisione di lasciare il Pd hanno pesato diverse ambiguità sulla politica estera e il clima che si è prodotto in vari settori del mondo di sinistra dopo il 7 ottobre. Si è sdoganato, soprattutto nella Giovanile del Pd, la parola ‘genocidio’ in riferimento alla gravissima crisi umanitaria che sta vivendo la popolazione civile all’interno della striscia di Gaza, iniziata dopo il pogrom di ebrei compiuto da Hamas il 7 ottobre. Genocidio è un termine pericoloso, falso e inadeguato utilizzato in quel contesto. Questo termine fu coniato da un giurista ebreo polacco, Raphael Lemkin, e viene definito con le seguenti parole: “Gli atti commessi con le intenzioni di distruggere in tutto o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso". Nell’azione militare israeliana non c’è alcuna volontà di cancellare dalla faccia della terra il popolo palestinese. Questo – lo voglio sottolineare – non sminuisce la tragedia umanitaria in atto e, come dimostrato nel voto in aula della settimana scorsa, sono favorevole a un cessate il fuoco immediato, per il rilascio degli ostaggi e per la ripresa dei colloqui di pace che devono portare alla soluzione Due Stati per due popoli".

Nahum, però, è convinto che "l’utilizzo improprio e strumentale del termine genocidio ha scatenato un’ondata di antisemitismo mascherata da antisionismo, che non avevo mai vissuto in 41 anni di vita. In chi lo utilizza c’è una voglia conscia o inconscia di comparare gli ebrei ai nazisti". Non solo. Il consigliere ebreo aggiunge: "Vogliamo dircela tutta: l’antisemitismo di destra, macchiettistico ed esecrabile, di quei quattro gatti che alzano il braccio salutando il duce, è numericamente inferiore, meno diffuso e meno infiltrante rispetto a coloro che paragonano il sionismo al nazismo. Io mi batterò contro questo scempio da qualunque parte arrivi".

Il capogruppo del Pd in Comune, Filippo Barberis, afferma che "la scelta di Nahum non ha a che fare con il Pd milanese, ma con il partito a livello nazionale. Genocidio? Né il gruppo consiliare milanese né il Pd nazionale hanno mai utilizzato questo termine".