"Comune diffamato sui social, porteremo in tribunale i responsabili"

CASSANO D’ADDA Non si placa la vicenda del parchetto pubblico in via Leonardo Da Vinci, trasformato in parcheggio per auto....

"Comune diffamato sui social, porteremo in tribunale i responsabili"

"Comune diffamato sui social, porteremo in tribunale i responsabili"

Non si placa la vicenda del parchetto pubblico in via Leonardo Da Vinci, trasformato in parcheggio per auto. La questione accende il dibattito sui social e l’amministrazione comunale procede con una denuncia-querela, tutto finisce in Procura. Nel mirino del sindaco il gruppo Facebook "Vivere a Cassano d’Adda (sei di Cassano se...)" che annovera circa 16.800 iscritti.

Pugno duro del sindaco Fabio Colombo contro alcuni utenti che hanno accusato politici e funzionari comunali di intascare soldi pubblici: "Tolleranza zero verso chi ha scritto gravi accuse infondate nei confronti di esponenti politici e funzionari comunali. Sono falsità di cui gli autori della pubblicazione dovranno rispondere davanti alla giustizia". Fra i denunciati anche alcuni esponenti del “Comitato Salviamo il parchetto“, contro di loro l’ipotesi di diffamazione a mezzo stampa. Le accuse divulgate sui social sono legate ai 700mila euro ottenuti, a detta del Comitato, grazie alla precedente amministrazione dal Pnrr. Secondo il “Comitato Salviamo il parchetto“ quei fondi dovevano essere usati per la rigenerazione di un quartiere popolare e multietnico ma poi – sostiene sempre il Comitato – sono stati dirottati dall’attuale governo cittadino verso la costruzione di un parcheggio in via Leonardo Da Vinci per rispondere alle tante richieste di posti auto da parte dei residenti della zona.

"Sono tutte falsità – ha dichiarato il sindaco in Consiglio comunale –. Non esiste alcun progetto di rigenerazione del quartiere popolare e multietnico in via Leonardo Da Vinci, chi è seduto al tavolo dell’opposizione lo sa benissimo. Quel progetto è solo nella testa o nel computer di qualcuno. All’ufficio tecnico, infatti, non esiste alcuna registrazione di quel disegno".

L’amministrazione comunale intende andare fino in fondo in difesa non solo delle persone finite nel mirino di quelle che il sindaco considera gravi accuse, ma anche dello stesso ente pubblico. Nella delibera di giunta che autorizza la denuncia-querela, l’esecutivo politico si riserva, infatti, di procedere, con successivo atto, alla costituzione di parte civile.

Ste.Da.