Pozzo d'Adda: strangolò la compagna, ora spera nelle attenuanti

Via al processo all’operaio che uccise Charlotte, 26 anni. L’uomo rischia l’ergastolo

Charlotte Yapi Akassi

Charlotte Yapi Akassi

Pozzo d'Adda (Milano), 11 febbraio 2020 - Punta alle attenuanti. Così ha rinunciato ad un processo coi testimoni, dando l’ok ad acquisire tutti gli atti del fascicolo della Procura, e tramite la sua difesa ha chiesto una perizia psichiatrica Carmelo Fiore, 46enne arrestato a fine settembre scorso per aver ucciso la sua compagna di 26 anni, originaria della Costa d’Avorio, a Pozzo D’Adda (Milano).

In pratica, non potendo più chiedere il giudizio abbreviato (con lo sconto di un terzo sulla pena) per l’accusa di omicidio aggravato, l’imputato, assistito dal legale Andrea Benzi, ha scelto nella prima udienza di ieri di accelerare i tempi dando il via libera all’ingresso con "rilevanza probatoria" di tutti gli atti del pm Maura Ripamonti nel processo. Non ci saranno, dunque, testimoni in aula, ma verranno acquisite le dichiarazioni rese nelle indagini e tutte la carte dell’inchiesta. Sarà dunque un processomolto più rapido davanti ai giudici togati e popolari, scelta fatta dalla difesa per puntare al riconoscimento di attenuanti, unica possibilità di evitare l’ergastolo. Per la prossima udienza, il 17 febbraio, è già fissato l’interrogatorio in aula dell’uomo. E dopo i giudici decideranno se disporre o meno l’accertamento sulla capacità di intendere e di volere al momento del fatto. "L’ho ammazzata, avevamo litigato", aveva detto, in sostanza, l’uomo arrestato dai carabinieri per aver strangolato il 24 settembre Charlotte Yapi Akassi.

Era stato lui stesso, poi, a chiamare l’ex moglie dicendo di avere ucciso la ragazza. Stavano litigando, lei e il suo compagno, perché la ragazza lo accusava di essere manesco e voleva cacciarlo di casa. Invece non era vero, urlava lui. Era così poco vero che le strinse le mani attorno al collo fino a strangolarla. Poi Fiore, operaio nella Bergamasca, si diede una specie di coltellata al petto, senza nessuna conseguenza.

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