REDAZIONE MILANO

Commercio, luglio nero: ultima speranza i saldi

Negozi chiusi e altri lanciano sconti e promozioni. Il presidente di AscoBaires "Perdita superiore al 50%"

Saldi

Fioriscono sconti e promozioni (autorizzati) ma manca la "parola magica": saldi, quest’anno posticipati al primo agosto. Risultato? "Il primo weekend di luglio è stato un disastro, al netto degli strascichi della pandemia e della mancanza di turisti. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quando cominciavano i ribassi, ndr) la perdita è di oltre il 50%", tuona Gabriel Meghnagi, presidente di AscoBaires e responsabile della rete associativa di vie di Confcommercio che tira le somme dopo il primo fine settimana del mese. Molti consumatori aspettano l’inizio dei saldi per fare acquisti e si preparano allo shopping come fosse un rito a caccia dell’affare. Ma quest’anno il primo weekend di "non saldi" è scivolato via come gli altri. "Le promozioni non sono la stessa cosa, perché ormai il cliente è abituato agli sconti quasi tutto l’anno - commenta Meghnagi -. Stavamo recuperando in parte la perdita del lockdown ma questa ritardata partenza dei saldi metterà in ginocchio i piccoli e i medi esercenti, che non hanno la forza delle grandi catene: ad agosto, chi comprerà? Potremo recuperare magari un 10% in più rispetto al 2019. Le decisioni dovrebbero essere prese da chi lavora sulla strada, non da chi sta dietro a una scrivania. Avevamo proposto a Federmoda di anticipare i saldi al 13 giugno ma non siamo stati ascoltati. Chi vuol effettuare saldi deve poterlo fare a luglio: obbligare tutti a ritardarli pare una scelta da ‘maggioranza bulgara’. Mi auguro che non si ripeterà: siamo pronti a raccogliere le firme".

Marco Ongaro, titolare dei negozi di abbigliamento Libero (8 location a Milano) parla di "decisione sciagurata. Non sono contrario a posticipare i saldi, in linea di principio, ma farlo adesso, dopo mesi di chiusura totale, non facilita né i commercianti e né i consumatori. E si apre l’incertezza di agosto: come organizzare le ferie del personale, che pure ha patito in questi mesi?". Ma c’è anche chi, ieri, non ha neppure aperto. È il caso di Loredana Bianchi, di L’altra Cocò in viale Montenero: "Già sabato è stato un deserto. Rispetto allo scorso anno sono al 70% in meno d’incasso. Io avrei fatto partire subito i saldi, per aiutare i piccoli commercianti che ancora aspettano gli aiuti statali. Sono avvilita". Serranda abbassata ieri anche da Matisse in via San Gregorio: "Aprire rappresenta già un costo - spiega il titolare Franco Catalano, che vende abbigliamento intimo, da mare e calze -. Sabato ero sotto dell’80% rispetto al 2019. Io non sono contrario a posticipare i saldi ma questo è l’anno sbagliato per sperimentarlo perché abbiamo bisogno di liquidità. La gente si aspetta adesso lo sconto mentre ad agosto la svendita totale". Pure a Crocetta diversi esercenti ieri non hanno aperto, come Sabrina Frigoli, presidente dell’associazione Portaromanabella: "Sbagliata la decisione di procrastinare i saldi e di abolire il divieto delle promozioni nei 40 giorni precedenti: così ci troviamo a svendere il prodotto. Sarebbe stato meglio far partire i saldi a giugno, ufficialmente". Marianna Vazzana