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Colf e badanti dal Perù "Diritto alle terapie"

Romi vive a Milano da un anno, attende il permesso di soggiorno "Allergia devastante, sono arrivata per trovare un rimedio".

Colf e badanti dal Perù "Diritto alle terapie"

Romi Peña vive a Milano da un anno. Si è trasferita dal Perù per cercare lavoro e, per ora, si guadagna da vivere facendo le pulizie nelle case. È una delle persone escluse dal servizio sanitario pubblico che ieri si sono rivolte all’ambulatorio mobile “Polibus“ di Emergency, su consiglio di conoscenti, per una visita di controllo. Per lei è il primo accesso. "Sto subendo gli effetti di una forte allergia – spiega – mi esce sangue dal naso, faccio fatica a respirare e ho un mal di testa che non passa. Sono in attesa di ottenere il permesso di soggiorno. Ho provato a rivolgermi all’ospedale ma, senza documenti, non riesco ad accedere alle cure". Nell’ambulatorio mobile, dopo un primo screening, ha ottenuto una visita medica, primo passo per costruire una terapia. Quella peruviana è, dopo il Marocco, la seconda nazionalità più rappresentata fra i pazienti dell’ambulatorio. Proviene dal Paese sudamericano il 15% delle persone prese in carico l’anno scorso.

"Abbiamo riscontrato un forte aumento di sudamericani – spiega la coordinatrice del progetto, Loredana Carpentieri – entrati in Italia con un visto turistico. Stanno cercando di ottenere un permesso di soggiorno e, nel frattempo, restano esclusi dalle cure mediche". Tra loro donne che lavorano nelle case delle famiglie milanesi, come badanti o addette alle pulizie. In generale, però, una buona parte dei pazienti (il 44,13%) è in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ma si rilevano problematiche di accesso al sistema sanitario nazionale per ragioni diverse: dalla residenza in altre regioni alle difficoltà burocratiche per il rinnovo della tessera sanitaria, fino alle barriere comunicative e culturali.

Andrea Gianni