LUCA SALVI
Cronaca

"L'insetto nel piatto a mensa? Strano fosse intero dopo il processo di lavorazione" /VIDEO

L’addio (tra le polemiche) di Gabriella Iacono a Milano Ristorazione

Gabriella Iacono, amministratore unico di Milano Ristorazione

Milano, 14 ottobre 2016 - Alle famiglie "avevamo già  a suo tempo segnalato che era inopportuno servire spinaci ed erbette surgelati per la casisitica molto elevata di presenza di insetti da campo, che non sono infestanti. Quando c’è un ritrovamento accidentale, su 80mila bambini, mettiamolo nel conto. Anzi ho dei dubbi sul coleottero, finito integro sulle erbette, dopo il passaggio nel processo industriale". Non le manda a dire Gabriella Iacono, amministratore unico di Milano Ristorazione (Mi.Ri.), alla sua ultima commissione consiliare (Verifica e controllo Enti partecipati), prima di lasciare l’incarico tra una settimana.

Presenti due membri della Rappresentanza cittadina delle commissioni mensa, l’amministratore uscente, dopo quattro anni, della società di refezione, prima critica l’organismo "con rappresentanti eletti con soli 4-5 voti", poi fa sfilare le foto di recente pubblicate sul gruppo Facebook della Rappresentanza, rintuzzando alcune accuse: prima il caso del coleottoero nella mense della scuola materna di via Console Marcello, poi la "buccia di cipolla" in una lasagna spacciata "per plastica" alla primaria di via Palermo, la mosca su una frittata all'elementare di via Mattei "non cotta e finita lì sopra quindi solo nel refettorio". La frutta immortalata marcia "ma che era già stata scartata dal personale e non era finita nei piatti dei bambini. Forse è stata presa dai cestini". Cosa che fa parlare alla Iacono di "foto ad hoc. E immagini di cui si fa un uso improprio. Spesso decontestualizzate, senza data e indicazione della scuola".

Alle accuse i genitori non rispondono, anche perché la seduta, dopo i primi interventi dei consiglieri, viene infine rinviata per limite di tempo a fine mese. Durante, Gabriella Iacono relaziona ai consiglieri delle commissioni Educazione e Partecipate "la qualità nel servizio di ristorazione scolastica". Riceve i "ringraziamenti" dal presidente della commissione Educazione Paolo Limonta e dalla maggioranza per il lavoro svolto in Mi.Ri. "Il gradimento dei piatti da parte dei bambini è superiore al 75 per cento", spiega Iacono, mentre il cibo finito fra i rifiuti, oggetto di una recente segnalazione del Codacons, "è in quantità fisiologica considerando il numero dei bambini serviti".

Poi interviente la vicesindaco e assessore all'Educazione, Anna Scavuzzo. Sul tema del bio, "l’obiettivo è il 40 per cento di biologico, oggi siamo al 27 per cento – dice – anche se questo comporta un aumento di spesa": il passaggio ai prodotti bio ha portato ad esempio a un incremento di spesa di 4,2 milioni di euro in quattro anni, su un totale di 17 milioni. Infine, si tocca la questione del pasto da casa. "Ci sono stati anche attacchi personali – spiega Scavuzzo – e bisogna recuperare un po’ di serenità. Nessuna bambina è stata allontanata dal refettorio per punizione, ma chi ha la responsabilità del refettorio si è attenuto alle norme, che vietano la commistione cibo. Non stiamo facendo barricate sul pasto da casa, ma bisogna tenere presente che ci sono oltre 13mila bimbi che ogni giorno consumano un pasto completo perché c’è la refezione scolastica".

Arrivano le critiche dall’opposizione. Laura Molteni (Lega) prende le difese della Rappresentanza e replica che "i genitori commissari mensa non assumono l’incarico per screditare Milano Ristorazione ma per far mangiare bene i loro figli. Per Fabrizio De Pasquale, Forza Italia,  "il peggioramento è inevitabile se non esiste un sistema di verifica serio e non si correggono quindi gli errori"."Sul tema dello spreco non si è fatto abbastanza: parte del cibo può essere recuperato", dice il capogruppo azzurro Gianluca Comazzi. A margine della commissione, Raffaella Crema, portavoce della Rappresentanza delle commissione mensa replica: "Di certo non mi diverto a fotografare insetti nei piatti, non voglio boicottare la mensa ma migliorarla". Inoltre, secondo Crema, il metodo di misurazione del gradimento "è un monitoraggio che coinvolge 15 classi per 300 giorni: è un lavoro dilatato e la situazione cambia nel tempo. La realtà non è quella che ci hanno mostrato ma quella del pasto trasportato, che ha dei limiti".