ANDREA GIANNI
Cronaca

Cisl, cambio al vertice. Il nuovo segretario Nava: "Ridiamo dignità al lavoro. Alleati per un sistema equo"

Nel sindacato dal 1990, prende il posto di Ugo Duci: coraggio e innovazione "Sempre più iscritti, anche under 35: tra gli attivi uno su quattro è straniero". Ogni giorno circa 300 infortuni e il 60% dei feriti rinuncia alle cure mediche.

Fabio Nava, terzo da destra, accanto al suo predecessore, Ugo Duci

Fabio Nava, terzo da destra, accanto al suo predecessore, Ugo Duci

Oltre il 60% degli 11.500 iscritti alla Cisl Lombardia che hanno partecipato a un’indagine rinuncia alle cure mediche per costi e tempi d’attesa troppo lunghi. La cassa integrazione è aumentata del 24,7%, mentre crescono le difficoltà delle imprese nel trovare personale, perché "il 48% delle assunzioni previste è stato classificato come di difficile reperimento". Una forza lavoro che invecchia, fattore che ostacola il ricambio generazionale: i giovani tra i 15 e i 34 anni, infatti, rappresentano poco più del 20% della popolazione regionale. Numeri e problemi messi sul tavolo dal nuovo segretario generale della Cisl Lombardia, Fabio Nava, eletto ieri alla presenza del leader nazionale uscente Luigi Sbarra e della candidata alla successione, Daniela Fumarola. Bergamasco classe 1967, Nava ha iniziato nel 1990 la sua esperienza sindacale nel settore elettrico, fino all’ingresso, nel 2020, nella segreteria della Cisl Lombardia con la delega di segretario organizzativo. Ieri il passaggio di testimone con Ugo Duci.

Nava, quali sono le priorità in questo inizio di mandato?

"Vorrei premettere che, dalla pandemia, il mondo del lavoro è cambiato, ed è cambiato il rapporto che hanno le persone con il lavoro. Dobbiamo prendere atto di questo nuovo approccio, ed evolverci. La nostra missione è chiara: difendere e promuovere la dignità del lavoro, costruire un futuro migliore soprattutto per le nuove generazioni e per le persone più fragili, dare risposte ai bisogni vecchi e nuovi che emergono da una società profondamente cambiata. È fondamentale, inoltre, dare risposte sul dramma degli infortuni sul lavoro, perché in Lombardia ogni giorno più di 300 persone restano ferite e ogni due giorni una non torna più a casa. Va valorizzato il ruolo degli Rls, occorre puntare su formazione e prevenzione e aumentare i controlli, potenziando gli ispettori".

Qual è lo stato di salute della Cisl in Lombardia?

"Abbiamo chiuso l’anno con 730.869 associati, registrando un significativo aumento dei lavoratori attivi in diversi settori, in particolare tra giovani e immigrati. Dal 2015 al 2024 gli iscritti nella fascia under 35 sono cresciuti di oltre 10mila unità, con un +18,4%. Le persone di origine straniera rappresentano il 15% dell’intera base associativa, rispetto al 9,8% del 2015, e se si considerano solo gli iscritti attivi il dato sale al 24,7%".

Che cosa chiedono i vostri iscritti?

"Salari e contratti sono importanti, ma è sempre più sentito il tema del bilanciamento tra lavoro e vita privata".

Che cosa emerge dai dati sull’occupazione?

"La nostra regione è ripartita bene dopo la pandemia, ma ci sono segnali di rallentamento. Servono politiche attive ancora più efficaci, investimenti in formazione, misure per l’inclusione sociale e sostegno ai settori in difficoltà. Sindacati, istituzioni e imprese devono lavorare insieme per costruire un sistema più equo e capace di rispondere alle sfide".

Quali risposte si potrebbero dare di fronte al carovita?

"Una ricetta che considero efficace per intervenire su salari e welfare è la proposta di legge della Cisl sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa. Un punto chiave sarà il potenziamento della contrattazione aziendale e territoriale, strumenti per migliorare salari, produttività e condizioni di lavoro".