
Polizia
Cinisello Balsamo (Milano), 25 agosto 2017 - Lo si potrebbe definire un furto a luci rosse, quello che ha portato in prigione per una notte un cittadino romeno di 35 anni, accusato di furto aggravato, ma protagonista di una vicenda a sfondo sessuale che per fortuna si è conclusa senza conseguenze. Nella giornata di mercoledì il focoso uomo dell’Est, già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti, si è presentato in un centro massaggi della periferia di Cinisello, gestito da cinesi.
Senza troppi giri di parole, alla donna presente alla reception ha chiesto di poter avere una prestazione sessuale a pagamento, ma quando la cinese gli ha risposto che non faceva quel genere di massaggi, lui ha reagito calandosi i pantaloni e simulando un atto sessuale, quasi a voler aggredire la donna. La titolare è andata su tutte le furie e prontamente lo ha cacciato dal negozio, ma nel fuggire l’uomo è riuscito a impadronirsi di un iPhone che si trovava incustodito sul banco all’ingresso. Un furto davvero imprudente. Senza lasciarsi intimorire, la donna ha rincorso il ladruncolo per la strada e quando si è resa conto di aver perso le sue tracce, si è recata al commissariato di polizia dove ha fornito tutte le indicazioni per rintracciare a distanza lo smartphone rubato. In pochi minuti il telefonino è stato individuato lungo via Gorki a Cinisello, a qualche chilometro di distanza dal luogo del furto.
Le Volanti del commissariato di Cinisello hanno pattugliato la zona fino a trovare lo straniero che camminava in modo affannoso lungo viale Fulvio Testi. Capito di essere stato rintracciato attraverso il telefonino, se n’è liberato gettandolo in strada, e ha proseguito la fuga a piedi, ma è stato bloccato. La polizia ha restituito lo smartphone alla legittima proprietaria, mentre il ladro è stato condotto al tribunale di Monza dove è stato processato con rito direttissimo per furto aggravato. E’ stato condannato a una pena di sei mesi che è stata tramutata in un divieto di dimora nelle province di Milano e Monza Brianza. Ora avrà 15 giorni di tempo per lasciare il territorio prima di finire nuovamente in manette con un aggravio della pena.