
di Rosario Palazzolo
Ieri mattina al pronto soccorso dell’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo ben 10 pazienti con sintomi da Covid-19 erano in attesa di un posto letto che è arrivato solamente nelle prime ore del pomeriggio. Cresciuta progressivamente negli ultimi giorni, l’emergenza per la nuova ondata della pandemia è letteralmente esplosa nelle ultime 48 ore a Cinisello, come in diversi tra i Comuni del Nord Milano che fanno riferimento all’ospedale cinesellese. Questa volta i sanitari non si sono fatti trovare impreparati. "Già lunedì scorso avevamo dato inizio al piano d’emergenza che era stato previsto proprio in caso di ripresa della pandemia - spiega Anna Lisa Fumagalli, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Asst Nord Milano -. Nelle ultime ore abbiamo deciso di accelerarlo proprio in seguito all’impennata di accessi al pronto soccorso". A ieri mattina erano 111 i pazienti ricoverati all’ospedale, in crescita rispetto al mese di febbraio nel quale erano costantemente al di sotto dei 90. Già dalle prime ore del pomeriggio tutti i pazienti della chirurgia dell’Ospedale Bassini sono stati spostati a Sesto, cedendo i posti ai nuovi pazienti Covid positivi. Da oggi sospenderanno l’attività anche la Cardiologia e l’Unità Coronarica per consentire l’ampliamento delle postazioni. Anche la terapia intensiva, che ieri mattina aveva tutti i 6 posti letto occupati, sarà raddoppiata utilizzando i 6 letti della Recovery Room presente nel blocco operatorio. Di fatto l’Ospedale Bassini tornerà ad essere un presidio solo Covid. "All’Ospedale di Sesto San Giovanni saranno garantiti 45 posti letto di Chirurgia e tutte le attività proseguiranno per pazienti Covid negativi - continua la Fumagalli -. Oltre agli interventi di emergenza saranno eseguiti tutti quegli interventi programmati non rinviabili, mi riferisco per esempio all’Oncologia. Al Bassini abbiamo deciso di proseguire gli interventi di cataratta, garantendo un percorso pulito per l’accesso a Oculistica". La nuova ondata aveva cominciato a preoccupare già 2 settimane fa quando si è registrata la progressiva crescita dei casi, con un sensibile aumento dei pazienti al di sotto dei 50 anni. "A differenza del passato, oggi il personale sanitario è più preparato - conclude Fumagalli – Hanno frequentato corsi, e dispoongono di farmaci e presidi di sicurezza adeguati".