
Il murales realizzato dall'artista Danis Ascanio per riqualificare l'area (NewPress)
Milano, 17 ottobre 2017 - Pochi clienti, che si riducono al punto da rendere una spesa aprire l’attività nei mesi più freddi, mancanza di riscaldamento e pure di una veranda attesa «che non verrà mai realizzata». Sono i motivi principali che hanno spinto la cooperativa Tabit a gettare la spugna: domenica il bar gelateria Tabit Cafè aperto nella primavera del 2015 nel parco Franca Rame del nuovo quartiere Adriano ha chiuso i battenti. Oltre sei mesi prima della naturale scadenza della convenzione stipulata col Municipio 2 per la gestione della struttura in mezzo al verde. «Abbiamo cercato di portare nel quartiere molto più di un bar gelateria - spiega Valeria D’Ambrosio, tra i soci della cooperativa - di creare un punto di ritrovo, organizzando attività e concerti. Ma non tutti hanno gradito, nel quartiere non si è creato il clima giusto». Altro motivo che ha spinto a chiudere. La cooperativa aveva anche appoggiato la realizzazione di un murales a cura dell’artista cubano Danis Ascanio con l’aiuto dei bambini del quartiere, per portare colore dove c’erano solo segni di vandali.
I soci, poi, speravano di poter avere uno spazio riparato con copertura, a ridosso della struttura principale. «Una veranda. Ci speravamo anche perché la sua realizzazione è prevista tra i progetti vincitori del primo Bilancio partecipativo. Invece non è arrivata», continua D’Ambrosio. Quindi, battenti chiusi. Una decisione che tutti i soci hanno preso insieme. Oltre a Valeria D’Ambrosio, Chiara Filiaggi, Alessio Arienta e Cristina Balivo. «Verrà pubblicato un nuovo bando», fa sapere il presidente del Municipio 2 Samuele Piscina. La speranza è avere un punto ristoro per la prossima primavera. Intanto, c’è chi manifesta tristezza per la chiusura, come Giulio Mondolfo, abitante: «Proprio mentre si parla tanto di rilancio delle periferie viene meno uno dei pochi servizi ed elementi di socialità per il quartiere, anche per le mancanze di Comune e Municipio. In molti sentiremo la mancanza del Tabit. Temo che il chiosco rimarrà a lungo inutilizzato, nuovamente preda dei vandali. Speriamo il Municipio 2 lo riassegni in fretta».