
Completati i restauri nella Chiesa di San Maurizio a Milano
Milano, 22 giugno 2015 - Milano sempre più bella e ricca di storia e arte: oggi è stato restituito alla città, ai milanesi e ai turisti, un altro gioiello, la chiesa di San Maurizio, un luogo dove fede e arte convivono da decenni. "Qui ancora prima che, quasi vent'anni fa, iniziassero i lavori di restauro si e' sempre prodotto cultura facendo diventare questo luogo il tempio della musica sacra. La chiesa, inoltre, si trova in un'area ricca di storia che molto racconta di Milano, delle sue radici antiche e multiformi", ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervenendo alla presentazione dei restauri della Chiesa di San Maurizio grazie alla collaborazione con Banca Popolare di Milano, Sovrintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio e Touring Club Italiano. "La chiesa di San Maurizio con i suoi 4mila metri quadri di affreschi, il coro e la facciata, e' stata interamente restaurata e recuperata grazie alla sinergia tra pubblico e privato che ormai da tempo rappresenta il Sistema Milano e che ha permesso di realizzare tante opere che hanno reso la citta' sempre piu' attrattiva e attraente, ponendola al centro del mondo. Un altro bel regalo per tutti noi", ha concluso il primo cittadino.
La "Cappella Sistina di Milano", come viene definita la chiesa di corso Magenta, ha celebrato oggi la conclusione, per Expo, dell'ultima fase di recupero, quella che ha riguardato quest'anno la facciata: a sigillarla, in San Maurizio, oltre al sindaco Giuliano Pisapia, il vescovo ausiliare e abate di Sant'Ambrogio Erminio De Scalzi e il presidente del consiglio di sorveglianza di Bpm, Piero Giarda, insieme a Paola Zanolini, che ha guidato il gruppo di restauro. "E' stato un impegno finanziario complesso - ha detto Giarda - di cui non abbiamo ancora i conti esatti ma si avvicina ai 4 milioni di euro e che ha visto succedersi diverse persone alla guida della banca in questi 20 anni, ma il coinvolgimento di Bpm con il territorio e' indipendente da chi si trova a guidarla. E guardando queste opere straordinarie capiamo anche che questa non e' una conclusione definitiva ma temporanea. Interventi di questo tipo sono un modo per creare ricchezza e valore".
Per il sindaco "trovandosi in questo splendido luogo qualcuno potrebbe dire che non sembra nemmeno di essere a Milano. Invece, penso che questo sia un esempio classico di milanesita': Milano ha tante bellezze nascoste che si scoprono ogni giorno e che finalmente sono conosciute, e Expo ci aiutera' sempre piu' a farle conoscere. Ma milanesita' e' anche nella capacita' di mettere insieme soggetti diversi per il bene comune. Le prime opere di restauro di San Maurizio sono partite grazie al lascito anonimo di una signora milanese nel 1985. Oggi questo e' un arricchimento per Expo ma soprattutto per dopo Expo". Di una cittadina che aveva assistito ai concerti organizzati in San Maurizio, quando gli affreschi erano completamente anneriti, la prima donazione per i restauri. Ne sono seguiti dieci anni di interventi spot, finche' nel 1997 Bpm ha "adottato" la chiesa sostenendone l'intero restauro. "E' stato bellissimo riescire a curare una chiesa nella sua totalita'. La parte piu' complicata e' stata la pulitura degli affreschi - ha spiegato Zanolini - e la bonifica dai sali continua e continuera'. Siamo felici di riconsegnare San Maurizio ai milanesi, con l'augurio che la rispettino e amino come abbiamo fatto noi".
Da parte di De Scalzi l'augurio e' che "diventi un luogo per ascoltare la domanda di senso che e' in ognuno di noi. Si puo' visitare un luogo cosi' come turisti, come viaggiatori o come pellegrini. Spero lo si visiti con gli occhi del pellegrino, un cercatore di bellezza, per cui non serve una divisa religiosa". Per la conclusione dei restauri, nel pomeriggio, la visita del ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, accompagnato da Giarda e e dall'assessore alla Cultura Filippo Del Corno, che si e' soffermato ad ammirare gli "affreschi splendidi" e ha ascoltato un breve brano eseguito sul prezioso organo pure restaurato.