Chiesa ortodossa di Milano, addio a monsignor Evloghios Hessler

Se n'è andato domenica, un mese prima di compiere 84 anni. Ora la comunità è in lutto

Chiesa ortodossa a Milano

Chiesa ortodossa a Milano

Milano, 22 gennaio 2019 - La chiesa ortodossa a Milano ha avuto il suo volto per 45 anni. Quello di monsignor Evloghios Hessler, metropolita di Aquileia, che ha gettato le basi per la comunità in via San Gregorio 5, in una porzione superstite del Lazzaretto, quasi mezzo secolo fa. Se n'è andato domenica, un mese prima di compiere 84 anni. Ora la comunità è in lutto. Ieri i fedelissimi hanno cosparso il suo corpo con profumo di mira, olio benedetto e vino, e lo hanno vestito con i paramenti episcopali senza smettere di recitare le preghiere che andranno avanti fino alla chiusura della bara. Chiunque vorrà potrà salutarlo fino a giovedì, nella chiesa ortodossa di via San Gregorio, dove sabato alle 10 si terranno i funerali.

«Era tedesco, originario di Dortmund - lo ricorda monsignor Abbondio Bica, il suo vicario 41enne -. Un ex monaco benedettino convertitosi all'ortodossia 49 anni fa. È stato ordinato vescovo ortodosso nel 1984. C'era un affetto particolare che legava lui al cardinale Carlo Maria Martini. Premetto che monsignor Hessler conduceva una vita umile, non teneva nulla per sé ed era solito donare i suoi pochi averi ai carcerati. Una volta, più di 30 anni fa, la sua stanza andò a fuoco per colpa di una stufa difettosa: il cardinal Martini gli fece arrivare una croce d'oro che consentì al monsignore di ricomprarsi letto e mobili». Ora arrivano messaggi di cordoglio da tutto il mondo. In lacrime i suoi cinque confratelli e le tre suore della comunità, più tutti i fedeli.

«Siamo almeno 1.200», sottolinea monsignor Abbondio. Tra loro Michele Stetcu, 43 anni, romeno: «A Milano non ho i genitori, lui per me era come un padre». Accanto alla bara si è accoccolato pure il gatto Misha, che è rimasto col monsignore fino agli ultimi giorni di vita. Il suo successore sarà formalmente eletto nei prossimi giorni, «quando ci sarà il santo sinodo», chiarisce monsignor Abbondio. «MI HA raccomandato di non avere mai paura e di non piangere mai». Ora la comunità continua a lavorare per realizzare il suo sogno: «Creare una chiesa di tradizione autentica ortodossa in Italia e aprire sempre più parrocchie di lingua italiana. In via San Gregorio, le funzioni sono già quasi esclusivamente in italiano». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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