MARIANNA VAZZANA
Cronaca

In memoria di Lapo Bressan, auditorium intitolato al dodicenne: “Per lui il luogo della creatività”

Il ragazzino è scomparso a novembre per un tumore. La sua scuola media gli dedica lo spazio più importante. Voleva diventare chef, ora il libro delle sue ricette sosterrà altri malati grazie a Vidas: già raccolti 13.840 euro

Il padre di Lapo Bressan accarezza la targa con il nome del figlio

Il padre di Lapo Bressan accarezza la targa con il nome del figlio

Milano – Sognava di diventare uno chef, il piccolo Lapo Bressan. Ma era felice anche di immergersi nella “sua“ musica. Stava imparando a suonare il flauto traverso e già incantava chi lo ascoltava. Un pubblico di amici e persone care che oggi non dimenticano i sogni e le melodie rimasti sospesi da quando Lapo non c’è più. Dallo scorso 3 novembre, a causa di un tumore cerebrale che ha spezzato la sua vita a 12 anni.

Ma per i suoi compagni, i professori della seconda F e di tutto l’lstituto comprensivo Emilio Morosini e Beatrice di Savoia, in zona XXII Marzo, lui non se n’è mai andato. Anzi resterà per sempre: l’Auditorium, da ieri porta il suo nome. La targa alla scuola secondaria di primo grado Carmelita Manara di via Bezzecca è stata svelata alle 18. Il ragazzino aveva scelto l’indirizzo musicale e, tra gli strumenti, il flauto traverso. Così in suo onore c’è stato anche un piccolo concerto.

“Per noi è una presenza viva – dice il dirigente scolastico Ugo Martelli –. A Lapo, che ha frequentato fin dalla primaria il nostro istituto, dedichiamo il luogo più importante per la creatività dei ragazzi. Il luogo in cui i loro progetti prendono vita”. Per lui, anche le parole della poesia di Guido Catalano, “L’astronauta“: “La mia astronave vola di nuovo, penso che potrei rimanere ma non lo faccio, salpo e non so verso dove e non capisco il perché”. Un perché che nessuno capisce. Commossi il padre e la madre di Lapo, Marco Bressan e Chiara Nocentini, ai quali è stato consegnato un diario con i pensieri dei compagni. “Ringrazio tutti, di cuore – dice il padre –. Questa è la nostra scuola, che io stesso frequentavo e che hanno frequentato anche i fratelli di Lapo”.

La sorella che oggi ha 21 anni e i fratelli di 19 e 18. E c’è anche altro. “I compagni del “sestetto di flauto“, premiati a Como la settimana scorsa a un concorso, hanno suonato come se lui fosse con loro. Lapo è il sesto”, aggiunge Roberto Radini, coordinatore di classe, insegnante di matematica e fisica. Era conosciuto soprattutto come “piccolo chef“ e le sue idee, apprezzate anche da chef stellati, stanno diventando un libro.

Cento ricette che aiuteranno a sostenere cento giornate di assistenza pediatrica per altri bambini grazie all’associazione Vidas, che è stata a fianco di Lapo fino alla fine. Ora è in corso la raccolta fondi e ciascun donatore avrà una copia del libro. In meno di due mesi sono stati raccolti 13.840 euro (insieme.vidas.it/fundraisers/lapo-piccolo-chef). Il padre Marco sta preparando anche una speciale impresa in bicicletta fissata per il 10 luglio: 430 chilometri da Milano al Bosco di San Vivaldo, vicino Castel Fiorentino, dove si trovano le ceneri di Lapo. “Ogni cento chilometri mi fermerò e farò una donazione di 100 euro per Vidas. È il mio modo di abbracciare le altre famiglie che stanno soffrendo, per dire loro che non sono sole. In nome di mio figlio”.