MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Via del Turchino, la strada senza cestini causa inciviltà

I cittadini: "Troppe discariche abusive, e uscire la sera fa paura"

Rifiuti abbandonati sulla strada (NewPress)

Milano, 27 agosto 2019 - «Lungo via del Turchino non è rimasto più nemmeno un cestino dei rifiuti. È stato necessario toglierli perché diventavano mini discariche abusive, piene di spazzatura domestica», fa notare Nunzia Lorusso, tra i residenti di questa strada della periferia Sud-Est a pochi passi dall’Ortomercato e da piazzale Cuoco, che sono alle estremità del quartiere Ponti, zona Molise-Calvairate. «E non siamo poi così distanti dal centro. Con il tram 16, è un attimo raggiungerlo». Tutti chiedono più decoro ma anche «più sicurezza», soprattutto i più anziani che rivelano di non uscire di casa la sera «perché i marciapiedi si riempiono di ubriachi e spacciatori. La mattina restano scie di vetri e immondizia». Fernanda Merati si mette le mani nei capelli: «Di notte si sentono urla e rumori di bottiglie infrante. Un disastro». Dito puntato contro bar e mini market che restano aperti fino a tarda ora, vendendo pure alcolici, «e che attirano brutte facce». Lungo le aiuole sul lato dei numeri pari, altri rifiuti. Fa capolino anche una bici cannibalizzata, di cui è rimasto solo il telaio. Altro appunto: «A volte all’angolo con via Varsavia si parcheggiano le roulotte e i camper dei nomadi camminanti. Significa altri rifiuti, panni stesi in strada e viavai poco graditi che si spingono fin dentro le case».

Il cuore della via è il caseggiato popolare di proprietà del Comune intitolato all’ex sindaco Ettore Ponti, inaugurato nel 1941: sette file di fabbricati (in origine erano nove) realizzati nel 1941, tra i civici 18 e 20, con 340 alloggi. «Il problema principale è il mancato rispetto delle regole. Ovunque ci sono cartelli ma sono pochi a seguirli», il ritornello degli inquilini. Le aiuole nei cortili diventano spesso aree cani improprie e c’è l’abitudine di invadere le cantine con masserizie o con brandine, che qualcuno utilizza per dormire lì sotto. «Non è raro, soprattutto al civico 20», testimoniano gli abitanti, che segnalano pure problemi di spaccio. Tra i cartelli: «Si avvisano gli inquilini che occupano le cantine non di loro pertinenza – è uno dei messaggi di MM, gestore delle case – che entro 10 giorni, se non verranno liberate, saranno sgomberate da parte di MM». Un altro precisa che è vietato «fumare sulle scale e lanciare mozziconi dai balconi». Evidentemente succede spesso, se è stato necessario mettere il divieto nero su bianco. Non solo: «A volte si sente un forte odore di marijuana su certe scale. Bisogna tapparsi in naso. Io ho chiesto un cambio di alloggio perché sono esasperata», riferisce un’inquilina che raccomanda l’anonimato. Altra questione riguarda la manutenzione dei caseggiati: «I cortili sono stati sistemati, molti alloggi ristrutturati. Ma ci sono tubature vecchissime. In più, da certi punti si staccano calcinacci», sottolinea Sergio. In un angolo sono comparsi nastri di plastica per tenere i passanti alla larga (da eventuali piogge di intonaco?). Un’altra residente mostra delle crepe lungo una facciata. «C’è ancora tanto da fare», la conclusione. Un appello lanciato nella Milano d’agosto.