
Ada Lucia De Cesaris (Newpress)
Milano, 16 luglio 2015 - Ada Lucia De Cesaris, vicesindaco e assessore all'Urbanistica dimissionario, ha rilasciato dichiarazioni che tendono a gettare maggiore luce sulla sua scelta di lasciare la Giunta. Non è stata certamente la sola vicenda dell'area cani nel quartiere di Santa Giulia a Milano determinarne le dimissioni, ma è stato «importante» che riguardo «una scelta simbolo del modo di amministrare di questa Giunta, una parte dell'aula decida di votare in un certo modo» e ciò è stato «comunque una dimostrazione di sfiducia».
La zona sulla quale il Consiglio comunale ha dato l'ok per l'area cani, ha spiegato De Cesaris, «è stata un simbolo dell'operare della nostra città: è stata un'area che abbiamo disegnato con i cittadini: qualcuno ha pensato che questo luogo poteva diventare merce di scambio e questo è un segno grave». La scelta delle dimissioni, ha spiegato Ada Lucia De Cesaris è stata «nell'ambito di un ragionamento più articolato, ma se vi è sfiducia da parte dalla sua maggioranza è giusto che il vicesindaco e l'assessore facciano un passo indietro».
«Non posso non tener conto di essere andata in minoranza - ha proseguito l'avvocato milanese - e siccome non ho il sedere incollato alla sedia, devo trarne le conseguenze». De Cesaris ha quindi parlato di «grande difficoltà nel condividere gli obiettivi» con la maggioranza. «Io ho fatto di tutto per confrontarmi - ha sottolineato -, ma c'è proprio una diversa modalità di approccio che è emersa, forse anche un diverso disegno politico». Il vicesindaco dimissionario ha citato la vicenda dello stadio al Portello, ma ancor più quella del Giardino dei giusti, come episodi di «grave scollamento».
"Nessuno deve prendersi la paternità della continuità, io ci sono, faccio parte di questa partita. Se c'è bisogno della mia competenza ci sono". Così Ada Lucia De Cesaris, torna a spiegare la propria disponibilità a "metterci la faccia" anche dopo le dimissioni da vicesindaco: "Io la faccia ce la metto, in questo momento non mi immagino come candidata", specifica su una sua possibile corsa alle comunali. Sulle reazioni nella sua parte politica e in giunta, dichiara: "è stata commovente la reazione e gli attestati di stima degli uffici e del territorio, ognuno poi è libero di esprimersi, ma anche di stare in silenzio".
Ribadendo le ragioni delle dimissioni, l'ex vicensindaco ha quindi spiegato: "Forse sono io che non sono piaciuta più, sono stata messa in minoranza per una cosa per me simbolica come il parco Trapezio", aggiungendo tra le "criticità" le candidature interne alla giunta per le primarie: "E' stata una criticità, l'ho sempre detto che era necessario passare per un confronto politico ma anche per l'analisi di un lavoro fatto e cosa immaginiamo come futuro per Milano".