
Centri sportivi e caro-bollette: Walter Vucenovich lancia un Sos al Governo
Rozzano (Milano) - Una giornata di sciopero simbolico dei centri sportivi per lanciare un nuovo, disperato Sos al Governo e prefigurare quello che purtroppo succederà, se non arriveranno provvedimenti validi contro il caro-bollette: la chiusura definitiva di diversi impianti tra piscine e palestre. La proposta di una domenica di fermo delle attività arriva da Walter Vucenovich, proprietario del centro sportivo Targetti di Rozzano e gestore di altre due strutture, a Rosate e Motta Visconti.
Tremila soci, oltre 100 collaboratori e 350 atleti dell’agonistica tra nuoto, pallanuoto e nuoto artistico: sono i numeri del Targetti, che comprende piscina, palestra e centro benessere. "Cinquant’anni di storia, e questo il momento più difficile che abbiamo mai vissuto - racconta il proprietario -. Dopo tre anni di sofferenze atroci legate alla pandemia, ecco la stangata del caro-bollette".
Questi i numeri. "Per il metano ci troviamo a pagare oggi 250mila euro all’anno rispetto ai 120mila del 2021 e per l’elettricità 60mila euro contro i 36mila dell’anno scorso. Le spese maggiori riguardano il riscaldamento della piscina e delle docce". Cifre da capogiro, che anche le strutture più in salute faticano a sostenere. "Sono costretto ad attingere a capitali personali, per non alzare i costi sull’utenza - prosegue -. Ma non potrà durare a lungo, il rischio di uno stop è concreto. Già mi sono visto costretto a tagliare una squadra di pallanuoto femminile, di serie A: mettere la piscina a disposizione di 14 persone soltanto è anti-economico.
Abbassare la temperatura delle vasche, per risparmiare? Impensabile. Se tenessi l’acqua a 25 gradi, anziché a 28, rischierei di perdere clienti. Del tutto marginali i ristori ricevuti finora: 25mila euro in due anni". La boccata d’ossigeno può arrivare solo dalle istituzioni superiori. Ma bisogna fare in fretta. "Urge mettere un tetto al costo dell’energia, tornare alle vecchie tariffe - conclude Vucenovich -.
Gli impianti sportivi svolgono anche una funzione sociale, non possiamo permettere che cessino l’attività, tanto più che la loro chiusura avrebbe ricadute anche sul piano occupazionale. Spero che l’idea della protesta raccolga adesioni: mai come adesso è importante farsi sentire. Alcuni colleghi, anche in altre Regioni d’Italia, condividono lo spirito dell’iniziativa. Anche il mondo del calcio faccia un simbolico minuto di silenzio in segno di appoggio a tutto il settore sportivo".