REDAZIONE MILANO

Centro NeMo e grandi firme della cucina uniti contro la Sla

Il prestigioso centro milanese ha organizzato con Identità golose al Niguarda una cena con l'obiettivo di raccogliere fondi per realizzare il nuovo NeMo clinical research center

Milano, 29 novembre 2016 - A cena con l'obiettivo di raccogliere fondi per la realizzazione del NeMo clinical research center, ovvero più di 600 metri quadri di laboratori e spazi per la sperimentazione di nuove terapie contro le malattie neuromuscolari. Il centro clinico NeMo di Milano è da anni un polo all'avanguardia nel trattamento di patologie neuromuscolari come la tristemente famosa Sla, ma non intende fermarsi. Anzi, l'obiettivo è quello di diventare sempre più rilevante anche nell'ambito della ricerca su questo genere di patologie.

Proprio in questo solco si inserisce la cena a inviti con oltre 200 ospiti organizzata nella galleria principale dell'ospedale Niguarda. Durante la serata, organizzata anche grazie alla collaborazione di Identità golose, protagonisti sono stati i grandi nomi della cucina del Nord Italia, che si sono messi ai fornelli per gli invitati: si va da Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo fino ad Eugenio Boer dell'Essenza di Milano, passando per Roberto Di Pinto del Bulgari Hotel, Matteo Monti del Rebelot, Eugenio Roncoroni de Al Mercato, Diego Rossi e Pietro Caroli del Trippa e Misha Sukyas del Puzzle, tutti di Milano. A partecipare sono stati anche Davide Oldani del D'O di Cornaredo e Andrea Besuschio della pasticceria Besuschio di Abbiategrasso.  

"Siamo molto contenti del successo di questa iniziativa e ringraziamo tutti coloro che ci hanno supportato. Il progetto del NeMO Clinical Research Center è per noi molto importante - commenta Alberto Fontana, presidente della Fondazione Serena -: oggi ci sono grandi aspettative da parte dei malati e delle loro famiglie nei confronti delle nuove molecole che l'industria farmaceutica sta sviluppando. Perché questi farmaci innovativi possano un giorno divenire un aiuto per i malati è necessario, tuttavia, effettuare accurate sperimentazioni che ne attestino l'efficacia. Il compito del nuovo centro sarà proprio questo. Ciò permetterà anche ai malati italiani di partecipare alle sperimentazioni più avanzate e quindi avere a disposizione prima i farmaci più innovativi".