Cento edifici, dieci tour: l’architettura in una App

Il progetto nelle scuole: sveliamo 150 anni di città e il Brutalismo da salvare

Cento edifici, dieci tour:  l’architettura in una App

Cento edifici, dieci tour: l’architettura in una App

Cento edifici, dieci itinerari, in un’app per scoprire la storia della città e le sue evoluzioni attraverso le sue architetture, dal carcere di San Vittore al Bosco Verticale. Si chiama “Archimapping“, è stata sviluppata dal

Politecnico di Milano, con il contributo di Fondazione di Comunità Milano (che ha sostenuto il progetto con 70mila euro) e la collaborazione di Aim.

A testarla sul campo, a Città Studi, sono stati ieri i liceali dello scientifico Donatelli-Pascal. Perché Archimapping ha una valenza prima di tutto didattica, oltre che turistica e culturale.

"Per valorizzare un patrimonio di edifici esistenti che pochi conoscono e guardarlo con occhi diversi - sottolinea Marco Biagi, docente di arte e disegno al Donatelli-Pascal e professore di progettazione architettonica al Politecnico –. Prendiamo per esempio l’Istituto Marchiondi a Baggio, un capolavoro degli anni Cinquanta di Vittoriano Viganò, oggi popolato da gente allo sbando, simbolo di degrado e che molti vorrebbero buttar giù, senza sapere che è un lavoro conosciuto in tutto il mondo come architettura chiave del Brutalismo italiano. Forse sarebbe meglio chiederne la valorizzazione, la ristrutturazione". Nell’app si ripercorrono 150 anni di storia e tutti i quartieri, approfondendo architetture del lavoro, del tempo libero, della scuola, della residenzialità popolare o borghese (come la Ca’ Brütta di Giovanni Muzio) e della cultura, arrivando a mappare edifici iconici a Segrate, Cesano Boscone e Bollate e facendo educazione all’architettura. "Perché Milano ha fatto scuola e continua a fare scuola", continua Biagi.

"Milano è un luogo di sperimentazione straordinaria - gli fa eco Carlo Berizzi, presidente Aim e docente di Progettazione architettonica a Pavia -. Nei licei c’è ancora una certa inerzia, la storia dell’arte arriva al ’700, all’800 si affaccia se va bene all’900 ma non si arriva a guardare quel museo a cielo aperto della modernità che è Milano. Questa app vuole essere anche un metodo didattico, sostenere la conoscenza di fatti che non si leggono nei libri di scuola". È realizzata in italiano e inglese, comprende la geolocalizzazione, permette di costruire itinerari personali sulla base di criteri tipologici, geografici, autoriali e cronologici. Apre finestre con bibliografie, fotografie, video.

L’obiettivo è proseguire nella mappatura degli edifici e esportare il progetto in altre città e territori. Si.Ba.

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