Catella: allarme da gestire. I Verdi: grazie Colle

Il decreto salva-casa, senza norma salva-Milano, sarà approvato in Consiglio dei ministri. Immobiliaristi e ambientalisti si confrontano sul futuro edilizio della città.

Catella: allarme da gestire. I Verdi: grazie Colle

Catella: allarme da gestire. I Verdi: grazie Colle

Dagli immobiliaristi agli ambientalisti. Il decreto salva-casa, che sarà approvato venerdì in Consiglio dei ministri, non conterrà la norma salva-Milano, trasformata in un emendamento da approvare in Parlamento, dopo lo stop del Capo dello Stato Sergio Mattarella, preoccupato da un intervento diretto del Governo su pratiche edilizie nel mirino della Procura. L’immobiliarista Manfredi Catella, ceo di Coima sgr, afferma che "l’interpretazione normativa ha generato l’incidente di percorso. Da questo punto di vista quello che sta facendo la magistratura è anche positivo, perché ha fatto nascere un’emergenza, che però va gestita non in quanto emergenza ma in quanto strategia strutturale".

Catella, subito dopo, allarga il discorso: "Che tipo di Italia e di transizione ambientale vogliamo nelle nostre città? Bisogna pianificare attraverso regole certe e chiare, non interpretabili. Il Governo ha l’opportunità di affrontare il tema di un’infrastruttura strategica sociale ed ambientale. Quello che sta succedendo a Milano è l’occasione per esplicitare la visione generale e la transizione ambientale relativa agli edifici: modificare le facciate, cambiare le caldaie". L’ambientalista Carlo Monguzzi, consigliere comunale dei Verdi, guarda il caso Milano da un’ottica opposta a quella di Catella: "Mattarella salva Milano dal condono edilizio salva-grattacieli. Avevo ripetutamente richiesto che il Comune non perorasse al Governo il condono edilizio per i grattacieli. Stessa cosa farà la rete dei comitati ambientalisti con un presidio davanti al Tribunale domani (oggi, ndr) alle 18. Non si tratta di interpretazioni di norme ma sono state autorizzate come ristrutturazioni veri obbrobri urbanistici. La destra ci prende in giro, i costruttori ci svillaneggiano chiedendo più visione, il sindaco dopo aver fortemente perorato il condono “salva Milano” ora si turba se i giornali lo chiamano salva-Milano".

M.Min.