Autovelox Bresso, la Cassazione spegne la telecamera: "Non è strada a scorrimento veloce"

Via Venti Settembre, accolto il ricorso di un automobilista multato: rilevatore illegittimo. Non basta la doppia linea continua, servono carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico

I segnali stradali che indicano la presenza dell’autovelox in via XX Settembre

I segnali stradali che indicano la presenza dell’autovelox in via XX Settembre

Milano - «Ne consegue che, non trattandosi di strada a scorrimento veloce, il Comune non poteva installare apparecchiature automatiche per il rilevamento della velocità". Non lascia spazio alle interpretazioni la frase con cui i giudici della Cassazione hanno di fatto bocciato l’autovelox di via XX Settembre a Bresso. Una sentenza destinata a fare giurisprudenza, anche perché, come poche altre nel recente passato, stabilisce paletti chiari per la futura installazione di sistemi che fotografano i conducenti trasgressori. Il verdetto è stato originato da un caso singolo, quello dell’automobilista D.M., che si è visto recapitare a casa un verbale del Comando di polizia locale dell’amministrazione dell’hinterland nord per violazione dell’articolo 142 comma 8 del Codice della strada, "per aver circolato alla velocità di 86 chilometri orari mentre il limite era di 70".

In primo grado, il giudice di pace ha respinto il ricorso; in appello, il Tribunale di Milano lo ha dichiarato inammissibile. Poi la Suprema Corte ha annullato la sentenza, rinviando al secondo grado per una nuova decisione di merito. Peccato che l’appello-bis si sia concluso in sostanza come il primo: istanza rigettata il 14 aprile 2020. A quel punto, D.M. si è rivolto nuovamente alla Cassazione. Nei giorni scorsi , a quasi tre anni di distanza, gli ermellini hanno deciso nel merito, dando definitivamente ragione al conducente sanzionato. D.M. ha puntato, in particolare, sull’articolo 2 del Codice della strada, che alla lettera c del comma 3 stabilisce che la strada urbana a scorrimento veloce "è caratterizzata dall’avere “carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia e un’eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici”".

Una considerazione tutt’altro che secondaria, visto che proprio la Suprema Corte ha stabilito nel 2019 che gli autovelox automatici (quindi senza l’obbligo di fermare subito l’auto da multare) possono essere installati soltanto lungo le strade urbane "a scorrimento veloce". Di conseguenza , la domanda è diventata: via XX Settembre lo è? No, per la Cassazione: dalla sentenza impugnata, scrivono i giudici, si evince che ha "due carreggiate separate da doppia linea continua"; e, considerato che "una doppia linea continua non potrebbe mai separare due carreggiate", ne consegue che quel rilevatore lì non ci può stare. Conclusione: verbale annullato.

 

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