
Per riqualificare le periferie e i caseggiati popolari si punta sui fondi dal Pnrr
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Milano - Botta e risposta tra Pierfrancesco Maran e Alessandro Mattinzoli sulla legge regionale che disciplina le assegnazioni delle case popolari. Il primo, l’assessore comunale alla Casa, già martedì ha sottolineato come in città ci siano "mille case popolari libere che non si riescono ad assegnare per via della burocrazia", dato che "la capacità di assegnazione del sistema Milano è di 1200-1500 alloggi all’anno". "Oggettivo – ha detto e ripetuto Maran – che il problema è il sistema di leggi, regole e procedure attuative di Regione Lombardia". Un sistema di cui "son vittime soprattutto i cittadini che aspettano una casa".
Da qui , ieri, la replica dell’assessore regionale alla Casa: " Noi puntiamo su concretezza e lavoro e stiamo cercando di migliorare la qualità dell’abitare degli utenti – ha rivendicato Mattinzoli –. Nonostante si tratti di questioni che con il tempo si sono aggravate, come per esempio il degrado del patrimonio immobiliare, la crisi pandemica, senza dimenticare le nuove esigenze dei nuclei familiari. Per questo ci siamo concentrati su tre temi prioritari quali: la sicurezza che per qualcuno sembra non fondamentale (ogni riferimento alla Giunta milanese è puramente voluto ndr ), per noi invece lo è in quanto precondizione per vivere, le assegnazioni e la tutela delle fasce più deboli, a partire dai disabili".
Sul merito dei problemi relativi alle assegnazioni degli alloggi, Mattinzoli ha rimarcato quanto segue: "Non so francamente a che cosa si riferisca l’assessore Maran quando parla di burocrazia: le modifiche alle norme regionali per l’assegnazione di alloggi popolari introdotte nel 2021 non sono state ancora recepite dal Comune di Milano. Esse hanno introdotto maggiore semplificazione e accelerazione delle procedure e hanno posto al centro le graduatorie del bisogno dei cittadini. Di queste novità potremo avere un primo riscontro solo con il nuovo bando che Palazzo Marino emanerà nel 2022. Ad oggi i cittadini presentano la domanda di alloggio autocertificando la propria condizione e solo in un secondo momento si controllano i documenti. Non so quindi se Maran intenda proporre una procedura di ‘rito ambrosiano’ in cui si assegnino le case senza controlli".
E Maran , ieri, ha controreplicato con un post su Facebook: "Dire che la Regione per il 2022 ha già fatto importanti semplificazioni significa confermare implicitamente che il sistema fino al 2021 è andato da schifo. È vero che ci son delle migliorie nelle norme 2022 ma non sono sufficienti al cambio di passo. Mattinzoli precisa che ad oggi i cittadini presentano la domanda di alloggio popolare autocertificando la propria condizione e solo in un secondo momento si controllano i documenti. Il problema è che l’analisi fatta su 2.324 domande istruite dal Comune dice che solo il 14.5% ha visto confermare il punteggio. Il dato di Aler non è dissimile. Un sistema dove 8.5 domande su 10 vanno riclassificate non gira".
"Una strada – è la proposta di Maran – è fare alcune modifiche verso l’assegnazione dei Sat, cioè gli alloggi temporanei che hanno modalità di assegnazione più semplice e possono aiutare su alcune emergenze come gli sfratti. Poi con modifiche di legge queste assegnazioni potrebbero diventare definitive. Nei prossimi giorni il piano casa 2022 del Comune sarà approvato dal Consiglio e poi sarà pubblicato il primo bando. È untempo che consentirebbe alla Regione di alleggerire le norme, togliere qualche documento necessario per far domanda, prevedere un ruolo dei Caf nel verificare che i documenti siano corretti, in modo che si cancelli un po’ di burocrazia in attesa di rivedere la legge regionale. C’è un principio di base della legge regionale che va si dice che prima si fa la raccolta di tutti gli appartamenti disponibili e poi si fa un bando per trovare gli inquilini. Con la fame di case che c’è questa logica è irragionevole".