Gian Valerio Lombardi*
Cronaca

L'INTERVENTO Case popolari, i Comuni facciano la loro parte

Gian Valerio Lombardi

DARE CASA ai meno abbienti è un dovere per tutte le istituzioni. Non può essere solo la Regione a farsene carico. Il compito dei vecchi Iacp ora è di Aler. Con le leggi Bassanini e il  decentramento amministrativo e con l’abolizione del contributo Gescal, la piccola tassa che ogni lavoratore versava per sostenere i bilanci delle case popolari, molto è cambiato. Tutto è demandato alle Regioni, che senza quella risorsa, sono ricorse all’autosufficienza. Se per ipotesi Aler ha cento case e per funzionare ha bisogno di mille euro, la Regione fissa un canone medio di 10 euro.

UNA SOLUZIONE equa, in linea di principio. Che però non tiene mai conto dell’effettiva realtà dei fatti. Per mille ragioni, una per tutte l’indigenza, l’inquilino può non essere in grado di pagare quell’importo. Così a fronte delle attese, quel che Aler incassa è pari a poco più della metà: 6-7 euro al massimo, invece di 10. Se poi ad Aler – che le anticipa – non vengono rimborsate dall’inquilino le spese di riscaldamento e quelle condominali, l’importo scende a 5 e, di fatto, si dimezza. La normativa in vigore prevede che sia il Comune a intervenire nei casi più gravi (Decreto legislativo 112/98).

LA LEGGE regionale sull’edilizia popolare (27/2009) dispone che i Comuni istituiscano le commissioni per alimentare un fondo e gestire con le Aler i canoni degli inquilini non abbienti. I Comuni però non lo fanno. In più, come assurdo controcanto, le Aler devono corrispondere al Comune le tasse sugli immobili. Proprio come un ricco proprietario immobiliare. E ovviamente sono tasse salate, dell’ordine di numerose decine di milioni.

IL BUCO di bilancio delle Aler nasce sostanzialmente da qui. I Comuni non possono chiamarsi fuori. Ridurre le tasse sulle case popolari, fissando aliquote prossime allo zero, potrebbe essere il segnale di un reale interesse per il tema. Si può fare subito e in poco tempo. Aler Milano ridurrebbe di colpo il deficit di quasi la metà. Se poi i Comuni versassero i prescritti contributi di solidarietà, il bilancio di Aler Milano sarebbe  quasi in pareggio. È così che si rilancia l’edilizia residenziale pubblica e si risanano i conti. Ma serve collaborazione. E ognuno deve fare la sua parte.

*Presidente Aler Milano