Case comunali, troppe magagne I residenti scendono in piazza

Denunciati annosi problemi di manutenzione e sicurezza: "Troviamo drogati che dormono sulle scale"

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di Laura Lana

Illuminazione mancante, blatte, infiltrazioni, termovalvole non ancora installate. Insieme ai comitati di caseggiato e all’Unione inquilini, gli abitanti degli stabili comunali ieri mattina hanno partecipato a un presidio sotto il municipio. "Ho 77 anni e da un mese ho la casa fredda. In particolare negli ultimi giorni il segnale della caldaia è sempre spento. Segnalo, mi dicono ‘Mandiamo un tecnico’ e non si vede mai nessuno – racconta Andrea Corvaia –. Abito in via Marx 606 dal 2019. Non funziona nulla, non so gli altri come abbiano fatto a resistere per anni". Il maxi stabile da mesi è al centro delle proteste. "Siamo invasi dai rifiuti, i cancelli non si chiudono ed entra chiunque: troviamo persone sotto uso di stupefacenti che dormono sulle scale. Abbiamo paura – confessa Angela Alloggio –. Un ascensore non funziona da 6 mesi. Queste sono le condizioni in cui vive chi paga affitto e spese al Comune". Un mese fa c’era stato un incontro con l’assessore al Patrimonio Loredana Paterna. "Ha ascoltato le istanze, ha detto che avrebbe inviato la programmazione degli interventi che il Comune era in grado di fare, ma non abbiamo ricevuto nulla", spiega Marco De Guio del sindacato. Una delegazione ha chiesto un incontro. "L’assessore ha detto che non ha nulla da aggiungere e, se ci sono nuove questioni, di scrivere", ha fatto sapere il consigliere di opposizione Michele Foggetta che ha cercato di mediare. "Le risposte, però, si devono concretizzare – commenta Francesco Muscianisi –. Come caseggiato di via Curie, con spirito collaborativo abbiamo ricevuto l’assessore in un sopralluogo, illustrando le criticità ma i problemi restano. Paghiamo il posto auto e abbiamo un cancello automatico sempre aperto che non garantisce la sicurezza dei veicoli. Non esiste più un referente unico per le segnalazioni, perché gli appalti sono stati spacchettati".

Assunta Di Carlo vive in via Curie da 34 anni. "Sono stata tra i primi inquilini. All’inizio uno stabile bellissimo, oggi logoro perché senza interventi. Gli infissi da rifare, gli ascensori che non funzionano: abito al quarto piano e con le borse della spesa si fa già fatica, ma gli anziani ai piani alti sono bloccati in casa". L’Unione Inquilini promette battaglia. "Non ricevere una delegazione di abitanti è un atteggiamento antisindacale e irresponsabile. In mancanza di risposte concrete organizzeremo la mobilitazione, ci muoveremo a livello legale e valuteremo l’autoriduzione delle spese per i servizi non erogati".

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