
ALLOGGI La 75enne Michelina C. subaffittava un’abitazione al secondo piano dello stabile popolare al civico 64 di via Giambellino
Milano, 21 ottobre 2017 - Un meccanismo perfetto quanto odioso, specie in tempi di emergenza abitativa. Sì, perché l’inquilina Michelina C., 75 anni, non è mai entrata nell’alloggio Aler regolarmente assegnatole in via Giambellino 64: preferiva dormire a casa della figlia, in largo dei Gelsomini, e subaffittare l’appartamento a stranieri, salvo poi allertare le forze dell’ordine per chiederne lo sgombero.
Ora l’anziana e il complice 47enne Mahmoud Ahmed, il violento della coppia, risultano indagati per truffa, favoreggiamento delle occupazioni abusive e dell’immigrazione clandestina e simulazione di reato; per entrambi, il pm Daniela Bartolucci, sulla base degli elementi raccolti dagli agenti del commissariato Porta Genova, chiederà al gip l’emissione di una misura di custodia cautelare. Ecco come funzionava, secondo quanto accertato dai poliziotti coordinati dal dirigente Manfredi Fava. La donna subaffittiva l’abitazione al secondo piano scala C a immigrati irregolari facendosi pagare in anticipo i 2mila euro pattuiti e sottoscrivendo una sorta di scrittura privata (senza alcun valore legale) in cui si dava atto della locazione in corso. Qualche settimana dopo, Michelina C. si recava in commissariato o dai carabinieri per denunciare la presunta occupazione abusiva e chiedere l’immediato sgombero.
La prima volta, il 15 maggio, è toccato a tre minori, tra cui una 17enne della quale i genitori avevano denunciato la scomparsa e un 15enne pakistano scappato da una comunità nel Pavese; al momento dell’intervento, i poliziotti sono stati insospettiti da un gesto della donna, che ha strappato dalle mani di uno dei tre ragazzi un foglietto, strappandolo in mille pezzi per evitare che gli investigatori lo leggessero.
Stessa scena un mese dopo: quella volta in casa c’era una famiglia di egiziani, accusati dall’anziana di essersi introdotti in casa senza autorizzazione. Tutto falso: gli inquirenti hanno accertato 6 casi simili nel giro di 4 mesi. Michelina C. era la mente. Il braccio era l’egiziano Ahmed, precedenti per una lunga serie di reati tra cui sequestro di persona, rapina e violenza sessuale di gruppo: era lui a minacciare i vicini che avrebbero voluto denunciare la truffa.