GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Case Aler: primo incontro tra Fontana e Beppe Sala

Governatore e sindaco si sono visti venerdì scorso al riparo da occhi indiscreti. Maran al ministro Gelmini: "Bonus 110%: tempi più lunghi per gli alloggi popolari"

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di Giambattista Anastasio

L’incontro "a più alti livelli" è già avvenuto: il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si sono incontrati venerdì a Palazzo Lombardia per parlare anche, ma non solo, del futuro delle case popolari. Vale a dire: del progetto di un governo condiviso dei problemi e dei temi più critici che segnano l’edilizia residenziale pubblica e i quartieri che da questa sono caratterizzati. Un governo condiviso e a due livelli: Regione-Comune, come detto, con le loro controllate Aler Milano e MM. Venerdì scorso il governatore lombardo e il primo cittadino si sono confrontati sulle linee di massima e gli obiettivi generali del progetto, senza scendere nei dettagli. Ieri è seguito, sempre a Palazzo Lombardia, l’incontro tra i rispettivi assessori: Alessandro Mattinzoli, titolare della delega alla Casa in Regione, e Pierfrancesco Maran, titolare di altrtrettanta delega in Comune.

"Un incontro interlocutorio", stando a quello che filtra. Già, perché l’operazione è complessa e per ora non ci sono i tempi ottimali per portarla a termine (o almeno provarci) con la dovuta radicalità. Lo ha detto chiaramente lo stesso sindaco il 26 ottobre scorso, in occasione della firma del protocollo per il quartiere di San Siro in prefettura: "Non bisogna immaginare in questo momento rivoluzioni societarie o finanziarie, sarebbe troppo complesso, bisogna invece capire se ci sono formule per una gestione comune attraverso un metodo diverso". A complicare il percorso c’è una scadenza elettorale ravvicinata: a inizio 2023 si terranno le elezioni Regionali e nessuno, né il centrodestra che governa Palazzo Lombardia né il centrosinistra che governa Palazzo Marino, ha interesse ad arrivarci con una governance delle case popolari in fase di riassetto e quindi giocoforza critica.

Le prospettive sul tavolo, allora, sono diverse ma quella più plausibile sembra essere una collaborazione sempre più stretta su temi specifici e da tempo irrisolti nei caseggiati popolari milanesi. Nelle scorse settimane, ad esempio, si è accennato al tema dei rifiuti, vero punto dolente in alcuni quartieri. Ma la volontà di collaborare non nasce oggi: già nel 2018 il governatore Fontana e il sindaco Sala si erano incontrati per definire un’agenda comune nella quale rientrava anche il tema case popolari, con la prospettiva di mettere insieme le forze per realizzare economie e risparmi condivisi. Ma non solo: anche allora si parlò pure di altro, si parlò di Milano-Serravalle e persino del piano di riapertura dei Navigli, poi sfumato. Ora ecco il tentativo bis. Tra i temi del vertice di venerdì anche le Olimpiadi Invernali.

Nel frattempo Maran ha lanciato una sollecitazione alla ministra Mariastella Gelmini, che ha incontrato ieri a Rho per l’inaugurazione di Made Expo, la fiera dell’edilizia: "Abbiamo parlato del bonus 110 perché ci sono un po’ di preoccupazioni nel settore, e per le case popolari sarebbe bene avere un periodo più lungo, perché di fatto stanno partendo adesso le cose e con gli appalti pubblici una eccessiva rapidità rischia di non consentire di cogliere un’opportunità che è unica". Servirebbe, secondo l’assessore comunale alla Casa, "un tempo più preciso", anche perché "le case popolari rappresentano bene l’anima del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che – conclude – è sia sostenibilità ambientale che sociale”.