Milano, 2 settembre 2015 - Martedì, CasaPound ha annunciato sui suoi canali social che la sua festa nazionale si terrà a Milano, l’11, 12 e 13 settembre, e molti cittadini hanno subito scritto al Comune per chiedere una presa di posizione sull’iniziativa. Ma non solo loro: il presidente nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia ha scritto una lettera aperta alle più alte cariche dello Stato, ai presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera, del Consiglio dei ministri e al ministro degli Interni, chiedendo il loro "pronto e deciso intervento" in vista delle due "manifestazioni di netta marca fascista" previste nei prossimi giorni a Milano e a Cantù (Como). CasaPound ha infatti annunciato che la sua festa nazionale si terrà nel capoluogo lombardo, mentre Forza Nuova ha organizzato un raduno al Campo Solare di Cantù, l'11, 12 e 13 settembre. Una coincidenza che, sul web, ha fatto parlare di 'settembre nero' lombardo.
"La concomitanza di due manifestazioni del genere, che hanno precedenti ben noti, indigna e preoccupa chiunque sia dotato di una vera sensibilità democratica - scrive Smuraglia -. In particolare l'Anpi, riconosciuta da diverse sentenze di Tribunali militari come erede e successore dei Combattenti per la libertà, è legittimata e tenuta a reagire nei confronti di eventi che contrastino con i valori per i quali si batterono donne e uomini della Resistenza e su cui si fonda la Costituzione repubblicana". "La nostra mobilitazione, dunque, è legittima e doverosa; ma non basta, perché il primo compito e il primo dovere di intervento - ricorda Smuraglia - spettano alle Istituzioni democratiche, che devono sapere, e far sapere, che i diritti di libertà trovano un limite imprescindibile nella natura democratica e antifascista del nostro Stato". "A nome di tutta l'Associazione che ho l'onore di presiedere attendo, quindi - sottolinea il presidente nazionale dell'Anpi - un pronto e deciso intervento da parte di chi ha competenza in materia e una indifferibile presa di posizione delle massime Istituzioni nazionali sulla questione di fondo: l'Italia, che si è liberata 70 anni fa dalla dittatura fascista e dall'occupazione tedesca, è e deve essere un Paese democratico e antifascista, non lasciando alcuno spazio a chi sogna impossibili ritorni o propugna forme nuove di autoritarismo".
Il Comune di Milano, intanto, tramite l'assessore alla Sicurezza e coesione sociale Marco Granelli, ieri ha fatto sapere di avere già chiesto al Prefetto di discutere la questione del meeting di CasaPound alla prossima riunione del Comitato per l'Ordine pubblico e la Sicurezza, "ribadendo la ferma contrarietà del Comune di Milano, città Medaglia d'Oro per la Resistenza, allo svolgimento, sul suo territorio, di manifestazioni con evidenti connotazioni fasciste".
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