Milano, rinasce la Casa degli studenti: porte aperte ai ragazzi in Erasmus

Gli spazi abbandonati nel 2013 sono stati ristrutturati e accolgono ora i primi inquilini internazionali

La storia dello studentato all’angolo tra via Barrili e via Neera, nel cuore del quartiere Stadera, è pronta ad essere riscritta: dal primo settembre la struttura di proprietà di Aler, ente regionale che si occupa della gestione degli immobili pubblici, ha riaperto le porte agli studenti grazie ai lavori di ristrutturazione di cui si è fatta carico la società "Estate to Rent", in accordo con la cooperativa Quadrifoglio. Il comprensorio, che si estende su una superficie di quasi 4.000 metri quadrati, era rimasto inattivo dal 2013 a causa di infiltrazioni d’acqua e del malfunzionamento degli impianti, finendo nel mirino di occupanti abusivi che nel corso degli anni ne hanno danneggiato gravemente gli interni, contribuendo a farlo diventare un vero e proprio teatro degli orrori, e lasciando colpevolmente incustoditi 76 alloggi con inclusi 110 posti letto. A ciò si aggiunge la situazione di degrado denunciata anche dagli inquilini delle aree circostanti, che soprattutto alla sera vedevano il cortile trasformarsi in un luogo di ritrovo per spacciatori e teppisti di ogni genere.

A dare una speranza e nuova vita all’immobile, ma anche allo stesso quartiere, ci ha pensato "Estate to Rent", società fondata nel 2018, che si occupa di ristrutturare residenze per studenti e giovani professionisti, la quale ha in gestione diversi alloggi a Milano, Firenze e Londra, che dopo aver intercettato la notizia dello stato di abbandono dell’edificio proprio su Il Giorno ha preso a cuore la causa. Il primo ostacolo da risolvere, in concerto con Aler e la cooperativa Quadrifoglio, ha riguardato il ripristino delle utenze, sistema idraulico e riscaldamento, la messa a punto della rete internet e la regolarizzazione della struttura, lavori che in totale hanno richiesto nuovi capitali da inoculare, circa 110 mila euro, oltre agli 800mila euro già spesi negli anni precedenti per le diverse problematiche che affliggevano la struttura.

«La riqualificazione dell’ambiente è stata il nostro primo pensiero: abbiamo cercato di renderlo più bello, più vivace e quindi anche più ospitale. Siamo convinti che le aree di co-living siano il centro propulsore di ogni studentato: lì i ragazzi possono giocare a calcio balilla, ping pong, bere un caffè e sviluppare nuove relazioni in un ambiente confortevole come quello che abbiamo pensato per loro. In totale potranno usufruire di cinque aule studio dotate di connessione wi-fi, una sala cinema, una sala yoga, un solarium e di un garage sotterraneo adibito al deposito di bici e monopattini elettrici" racconta Daniel Amrock, giovane imprenditore di 30 anni, socio dell’azienda, che rivela di essersi ispirato alle più moderne strutture straniere per l’arredamento degli interni.

Lo studentato internazionale, che ospiterà soprattutto studenti inseriti nel progetto Erasmus, dovrebbe per fine settembre arrivare alla sua capacità massima, ma già da ora gode della vivacità dei primi giovani inquilini, come Sebastien Breno, 21 anni, arrivato dalla Colombia il primo settembre, che a breve inizierà il corso di la laurea magistrale in ingegneria del management, o Hesam Adali, 23enne iraniano, "sono arrivato il 30 agosto ma qui mi sento già a casa" - che frequenterà al Politecnico di Milano il corso di ingegneria aeronautica. Il progetto di ristrutturazione della casa dello studente è stato accolto con grande entusiasmo anche dai residenti dei palazzi circostanti, alcuni dei quali hanno avuto un ruolo attivo nei lavori di ripristino. "Secondo le nostre previsioni ed in base alla nostra esperienza la riapertura dello studentato fornirà benefici anche allo stesso quartiere: al momento all’interno dell’edificio sono presenti i quadri di un famoso artista di strada della zona, l’idea poi, ogni 4-5 mesi, è quella di esporre le opere degli studenti di tutte le università. Ci teniamo a far capire che noi siamo a disposizione degli abitanti del quartiere, e a questo proposito abbiamo trovato molta disponibilità. Sono state stipulate delle convenzioni con dei locali, addirittura uno dei bar ha deciso di offrire la cena ai ragazzi come saluto di benvenuto".

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