BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Carosello, il raddoppio della discordia: "Servono studi d’area sul traffico"

Francesco Vassallo, vicesindaco di Città Metropolitana, ha ricevuto il comitato “Basta ampliamento“

Carosello, il raddoppio della discordia: "Servono studi d’area sul traffico"

Carosello, il raddoppio della discordia: "Servono studi d’area sul traffico"

Prima hanno sollecitato i Comuni della zona, ora Città Metropolitana. Il comitato “Basta ampliamento” del Carosello di Carugate torna alla carica: "Serve subito un tavolo sul traffico ad ampio raggio". Francesco Vassallo, vicesindaco dell’ex Provincia, ha ricevuto gli attivisti a Palazzo Isimbardi, insieme a Legambiente Martesana, presenti i volti storici del gruppo, Giuseppe Moretti e Mara Leoni, e il consigliere leghista di minoranza Roberta Ronchi. Tutti a sostenere la causa degli abitanti.

Il summit è un’altra tappa "della lunga battaglia contro il cemento – spiega Claudio Sangalli, portavoce dei cittadini contrari all’operazione – e per ribadire che in tempi di tragedie legate al cambiamento climatico in città rischiamo di soffocare dallo smog che il supermercato ‘extra-large’ porterà con sé. È questa la storia che abbiamo alle spalle, dal 1972 quando Carrefour, primo marchio della grande distribuzione installato in città, ha fatto la sua comparsa qui. Negozi e store oggi occupano una fetta consistente del nostro territorio e un ulteriore incremento ci porterà al collasso". All’incontro ha partecipato anche Ermanno Zacchetti, primo cittadino di Cernusco sul Naviglio, "unico sindaco dell’area ad aver accolto il nostro invito", sottolinea Sangalli.

"L’impatto del piano non avrà ripercussioni solo su di noi, ma anche sui centri confinanti, per questo è necessario uno studio indipendente promosso dalle Province coinvolte, c’è anche la Brianza, che analizzi nel dettaglio cosa accadrebbe se le ruspe si mettessero al lavoro". Vassallo ha promesso una risposta a stretto giro. "Ci battiamo per tutelare la qualità della vita e il futuro delle nostre comunità. Parliamo di 25mila metri di vetrine e gallerie in più che congestioneranno uno spicchio di Lombardia già compromesso".

Nato nel 2017, il movimento punta da sempre l’indice sul progetto "tornato alla ribalta in Comune senza che nessuno ne sapesse nulla". "Lo scopo di una struttura più grossa è quello di aumentare il numero di clienti – aggiunge il portavoce – una scelta che ci penalizzerà sotto il profilo viabilistico e della salute. Questo programma si inserisce in uno scenario molto critico per l’equilibrio tra le aree urbanizzate e il suolo verde e per la qualità dell’aria, con una mobilità già ben oltre il limite".