MARIA RITA PARSI
Cronaca

Caro Papa. Il suo esempio ci illumina

Caro Papa Francesco, quando, nel 2021, Le inviai il mio quinto romanzo “Stjepan, detto Jesus il figlio”, Lei non...

Parsi Caro Papa Francesco, quando, nel 2021, Le inviai il mio quinto romanzo “Stjepan, detto Jesus il figlio”, Lei non...

Parsi Caro Papa Francesco, quando, nel 2021, Le inviai il mio quinto romanzo “Stjepan, detto Jesus il figlio”, Lei non...

Caro Papa Francesco, quando, nel 2021, Le inviai il mio quinto romanzo “Stjepan, detto Jesus il figlio”, Lei non soltanto lo lesse ma mi inviò subito una bellissima lettera di commento che terminava con la frase: "Preghi per me". Non ho mai utilizzato questa lettera che ho incorniciato e tenuto per me. Ma, già da allora, ho sempre pensato e sentito che Lei è una persona che ha fatto del Vangelo una pratica di vita che Le fa mettere al primo posto le persone quando la incontrano, la ricercano, le richiedono attenzione, rispetto, preghiera. E non ricerca il potere che allontana il pastore dal suo gregge. Pensare che, oggi, Lei sta male ma affronta quel male con serenità e coraggio costituisce per me, come per milioni di persone, un esempio da seguire. Lei non ha paura della malattia e della morte poiché sono parti integranti del percorso di tutti e come affrontarle è ribadire che, se la vita va intesa come un dono, la malattia e la morte vanno affrontate per dimostrare, fino in fondo, che veramente un dono lo è. Al punto che, mentre prego per Lei ogni giorno, Le dedico le “Beatitudini” che scrissi nel 2005. "Beati coloro che nascono desiderati e accolti con amore perché renderanno migliore la vita agli altri; Beati coloro che hanno l’umiltà di chiedere e la generosità di accettare e, più ancora Beati coloro che, dopo aver ricevuto, si mostreranno riconoscenti e grati; Beati coloro che soffrono riuscendo a trarre dal loro dolore la forza di comprendere meglio se stessi, gli altri, la vita; Beati i malati che vengono curati e ancor più quelli che, durante la cura, imparano ad accettare il loro corpo; Beati gli anziani che aspirano alla saggezza e che non hanno paura della morte poiché la considerano un passaggio che li restituirà alla libertà d’essere luce; Beati i giovani che rispettano gli anziani e che godono di essere coraggiosi, indipendenti, aperti, puri di cuore, appassionati, liberi; Beata la natura se non dovrà ancora fare da scenario a guerre, massacri, distruzioni e se gli uomini la rispetteranno come una madre generosa; Beati gli uomini e le donne che sapranno dire “no” alla violenza e “si” alla pace perché essi potranno cambiare il mondo".