Caro-casa, il Governo ora accelera "Legge per limitare gli affitti brevi"

Santanchè: la bozza è pronta, la sottoporremo ai sindaci. Maran: entro giugno accordo sui canoni concordati

Caro-casa, il Governo ora accelera  "Legge per limitare gli affitti brevi"

Caro-casa, il Governo ora accelera "Legge per limitare gli affitti brevi"

di Massimiliano Mingoia

Il Governo accelera sulla legge per limitare e regolare gli affitti brevi turistici, il Comune punta a chiudere entro giugno un accordo con le associazioni di categoria per incentivare gli affitti a canone concordato prevedendo un 15% di risparmio per gli inquilini. Qualcosa si muove sul fronte del caro-affitti a Milano, e non solo, denunciato dalla protesta delle tende davanti al Politecnico da parte degli studenti e davanti a Palazzo Marino da parte dei sindacati.

Il ministro del Turismo Daniela Santanchè, ieri a Palazzo Marino per una conferenza stampa di Fratelli d’Italia, è tornata a parlare della legge che punta a limitare e regolarizzare gli affitti brevi per i turisti: "Al Ministero abbiamo già fatto quattro tavoli di lavoro. Io ho parlato con tutti i sindaci delle Città Metropolitane – c’era anche il sindaco Giuseppe Sala – e con le associazioni di categoria e quelle degli inquilini. Questa settimana stiamo predisponendo la bozza, che raccoglie la sintesi di quanto emerso nei tavoli di lavoro, e la sottoporremo a sindaci e associazioni". Il ministro precisa che "non bisogna criminalizzare, e siamo assolutamente contrari a farlo, ma c’è bisogno di regolamentare e su questo siamo tutti d’accordo". Santanchè spiega che la legge "non sarà" sul modello di quella prevista per Venezia, ma ci sarà "sicuramente un codice identificativo nazionale, perché oggi il codice è regionale: vogliamo uniformarlo perché abbia caratteristiche per tutti uguali, in modo che senza quel codice non si possa andare sulla piattaforma" di Airbnb. Inoltre, "non siamo d’accordo con il limite di 90 e 120 giorni (per affitti brevi in un anno, ndr) e nei prossimi giorni scriveremo che intendiamo limitare le due notti, perché chi va in città con affitti brevi non lo fa per due notti ma per un periodo più lungo". Il ministro, infine, fa capire che la legge distinguerà i piccoli proprietari di immobili dalle grandi società immobiliari: "Le famiglie che affittano per poter arrotondare il loro reddito avranno un percorso diverso di chi invece ha una rete di appartamenti e lo fa come tanti altri lavori e quindi deve essere assoggettato alle regole, ma senza criminalizzare nessuno. Non ce l’ho con Airbnb e con chi propone affitti brevi".

Ieri pomeriggio, intanto, l’assessore comunale alla Casa Pierfrancesco Maran ha convocato a Palazzo Isimbardi, d’accordo con i vertici della Città metropolitana, un tavolo sugli affitti a canone concordato. Erano presenti anche associazioni dei piccoli proprietari immobiliari, i sindacati e le organizzazioni studentesche. L’auspicio è quello di "arrivare a un accordo entro il mese di giugno – afferma Maran –. L’idea è fissare una tariffa per ognuna delle fasce che individueremo". L’obiettivo è quello di "coinvolgere i piccoli proprietari, fissando tariffe coerenti con i benefici della legge, ossia una cedolare secca al 10% anziché al 21%, che possa portare non solo ad avere avere numeri più alti di chi aderisce agli affitti concordati ma anche fare da cerniera nei confronti di prezzi che oggi sono alti ma potrebbero alzarsi ancora". Non solo. L’intento di Comune e Città metropolitana è "provare a semplificare" rispetto alla moltitudine di accordi già in essere nei singoli Comuni. Una volta stipulata l’intesa, assicura l’assessore, "vorremmo fare una campagna di promozione anche con i nostri spazi pubblicitari, perché è uno strumento poco noto".

Per gli studenti questo è "solo un pezzettino: servono fondi e iniziative di Governo e Regione all’interno delle quali inserire anche il canone concordato".

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