Cala la richiesta di case in affitto in Lombardia. Nei primi sei mesi dell’anno la domanda di canoni di locazione è diminuita del 7,8% secondo l’Osservatorio semestrale regionale realizzato da Immobiliare.it Insights, società del gruppo di Immobiliare.it, il portale leader in Italia, specializzata in big data e market intelligence per il settore immobiliare. L’exploit vissuto dal mercato degli affitti nel post-Covid si è spento. A fine 2022, con la ripresa della mobilità turistica e lavorativa e l’effetto-inflazione, che aveva rallentato i mutui per il caro-tassi adottato dalla Banca centrale europea, la domanda aveva segnato incrementi dell’8%. Valori che non si vedevano da anni. Il prezzo medio in Lombardia era di 15,6 euro al metro quadrato. Oggi ne servono 18. Da inizio anno, i canoni sono cresciuti del 5,7% e anche nell’ultimo trimestre il trend non si è invertito (+1,5%). Milano è ancora la città più cara, con oltre 23 euro al metro quadro, ma l’incremento su base semestrale non è stato tra i più alti (+1,7%). Al secondo posto c’è Como con una media di 15 euro e una timida crescita dei prezzi (+0,4%). Monza con 13 euro al metro quadrato precede Bergamo dove occorrono 11 euro, ma il capoluogo brianzolo è la sola città insieme a Brescia (10,8 euro) che fa segnare una diminuzione delle tariffe nel semestre: -1,5% e -0,7%.
Le più abbordabili per chi cerca una soluzione in affitto sono Cremona e Sondrio: in entrambi i centri la media è di 8 euro al metro quadrato. Al di fuori dai capoluoghi, cercando nei Comuni dell’hinterland cittadino o spostandosi in provincia, è Pavia l’area che fa registrare gli incrementi maggiori da fine 2023, l’unica a crescere in doppia cifra (+16,7%) insieme a Lecco (+13,5%). Tuttavia, la richiesta di poco inferiore a 9 euro al metro quadrato rimane tra le più economiche della regione anche rispetto al Lecchese dove si superano i 10. La più cara, invece, è la provincia di Sondrio: sulla media di 14,5 euro (6 in più di Sondrio città) incidono le località turistiche, dove, tuttavia, il prezzo fa segnare il calo più deciso nel semestre (-7,6%). La seconda provincia più costosa è quella milanese (12,9 euro, +3,9%), davanti a Brescia (11,2 euro) e Monza (11,1). Gli aumenti dei prezzi sono stati la prima causa del rallentamento della domanda a livello regionale: le frenate più consistenti si sono viste a Como (-18,7%), Pavia (-15,9%) e Milano (-15,3%). Richieste in calo a due cifre anche a Varese (-12,7%) e Brescia (-10,1%). In controtendenza, invece, le città di Cremona (+27,8%) e Lodi (+22,9%), che oltre al capoluogo mostra un trend positivo anche nei Comuni della provincia: +25,4%. Più richieste di affitti sono arrivate anche nelle zone della provincia di Lecco (+14,3%) e Varese (+12,5%), mentre nel Pavese si segnala la frenata più violenta: -29,8%.