LUCA BALZAROTTI
Cronaca

Caro-affitti, il mercato frena. Diciotto euro al metro quadro. La domanda crolla del 7,8%

Il prezzo dei canoni di locazione è aumentato ulteriormente: a fine 2022 era di 15 euro. Milano la più costosa, ma con Brescia frena la corsa. A Sondrio e Cremona bastano 8 euro.

Caro-affitti, il mercato frena. Diciotto euro al metro quadro. La domanda crolla del 7,8%

Un giovane alla ricerca dell’offerta più accessibile tra le case in affitto Un traguardo sempre meno alla portata dei lombardi

Cala la richiesta di case in affitto in Lombardia. Nei primi sei mesi dell’anno la domanda di canoni di locazione è diminuita del 7,8% secondo l’Osservatorio semestrale regionale realizzato da Immobiliare.it Insights, società del gruppo di Immobiliare.it, il portale leader in Italia, specializzata in big data e market intelligence per il settore immobiliare. L’exploit vissuto dal mercato degli affitti nel post-Covid si è spento. A fine 2022, con la ripresa della mobilità turistica e lavorativa e l’effetto-inflazione, che aveva rallentato i mutui per il caro-tassi adottato dalla Banca centrale europea, la domanda aveva segnato incrementi dell’8%. Valori che non si vedevano da anni. Il prezzo medio in Lombardia era di 15,6 euro al metro quadrato. Oggi ne servono 18. Da inizio anno, i canoni sono cresciuti del 5,7% e anche nell’ultimo trimestre il trend non si è invertito (+1,5%). Milano è ancora la città più cara, con oltre 23 euro al metro quadro, ma l’incremento su base semestrale non è stato tra i più alti (+1,7%). Al secondo posto c’è Como con una media di 15 euro e una timida crescita dei prezzi (+0,4%). Monza con 13 euro al metro quadrato precede Bergamo dove occorrono 11 euro, ma il capoluogo brianzolo è la sola città insieme a Brescia (10,8 euro) che fa segnare una diminuzione delle tariffe nel semestre: -1,5% e -0,7%.

Le più abbordabili per chi cerca una soluzione in affitto sono Cremona e Sondrio: in entrambi i centri la media è di 8 euro al metro quadrato. Al di fuori dai capoluoghi, cercando nei Comuni dell’hinterland cittadino o spostandosi in provincia, è Pavia l’area che fa registrare gli incrementi maggiori da fine 2023, l’unica a crescere in doppia cifra (+16,7%) insieme a Lecco (+13,5%). Tuttavia, la richiesta di poco inferiore a 9 euro al metro quadrato rimane tra le più economiche della regione anche rispetto al Lecchese dove si superano i 10. La più cara, invece, è la provincia di Sondrio: sulla media di 14,5 euro (6 in più di Sondrio città) incidono le località turistiche, dove, tuttavia, il prezzo fa segnare il calo più deciso nel semestre (-7,6%). La seconda provincia più costosa è quella milanese (12,9 euro, +3,9%), davanti a Brescia (11,2 euro) e Monza (11,1). Gli aumenti dei prezzi sono stati la prima causa del rallentamento della domanda a livello regionale: le frenate più consistenti si sono viste a Como (-18,7%), Pavia (-15,9%) e Milano (-15,3%). Richieste in calo a due cifre anche a Varese (-12,7%) e Brescia (-10,1%). In controtendenza, invece, le città di Cremona (+27,8%) e Lodi (+22,9%), che oltre al capoluogo mostra un trend positivo anche nei Comuni della provincia: +25,4%. Più richieste di affitti sono arrivate anche nelle zone della provincia di Lecco (+14,3%) e Varese (+12,5%), mentre nel Pavese si segnala la frenata più violenta: -29,8%.