
Il ricordo di Carlo Maria Martini (Newpress)
Milano, 1 settembre 2017 - «Indimenticabile»: è questo l’aggettivo che ha scelto monsignor Mario Delpini, l’arcivescovo eletto di Milano, per ricordare Carlo Maria Martini, nella messa celebrata a cinque anni dalla morte del «biblista, studioso ma che fu pastore e amatissimo arcivescovo dal 1979 al 2002.
In Duomo oltre un migliaio di persone hanno partecipato alla celebrazione: i parenti, a partire dalla sorella Maris e dal nipote Giovanni Facchini Martini, gli amici, i milanesi (anche l’ex presidente della Rai Anna Maria Tarantola) e le autorità come il vicesindaco Anna Scavuzzo con la fascia tricolore e il consigliere regionale Fabio Pizzul. L’arcivescovo uscente Angelo Scola come ogni anno dal 2012 ha celebrato la messa ma è toccato al suo successore monsignor Delpini che prenderà possesso della diocesi il prossimo 9 settembre pronunciare l’omelia invocando l’unità dei cattolici, chiedendo un sostegno anche in vista del «compito che lo aspetta». «I vescovi di Milano sono diversi fra di loro, hanno parlato linguaggi diversi, hanno vissuto in tempi e condizioni diversi ma - ha sottolineato Delpini - tutti hanno servito la Chiesa di Milano e ne hanno cercato l’unità. In questo dobbiamo riconoscere che il loro servizio è stato convergente a un unico scopo». E così dopo il ricordo di Martini e della «sua personalità eminente capace di promuovere il confronto» ha voluto citare il suo successore, il cardinale Dionigi Tettamanzi, morto meno di mese fa, al quale «dobbiamo essere grati - ha aggiunto scatenando l’applauso dei presenti - per la sua affettuosa cordialità, il suo invito a convergere in un rinnovato slancio missionario.
E abbiamo anche questa occasione per esprimere gratitudine e apprezzamento per il cardinale Scola che ha richiamato con tanta insistenza a vivere la pluralità nell’unità». «Essere insieme - ha ricordato - rende possibile rendere una testimonianza credibile e affrontare insieme le sfide che ci stanno davanti». La messa si è conclusa con la benedizione da parte di Delpini e Scola della tomba di Martini, che si trova ai piedi dell’altare della croce di San Carlo Borromeo.