
L’area in via Osimo dove il cane ha mangiato il boccone avvelenato
Milano, 23 novembre 2021 - Il cane che si accascia in preda a convulsioni. La corsa dal veterinario più vicino. La diagnosi: "Avvelenamento". Un altro caso in zona Corvetto, almeno il quarto nell’arco di due anni. L’ipotesi è che Bruce, così si chiama il dogo argentino di 5 anni che dopo tre giorni di terapia intensiva ora si sta riprendendo, abbia ingerito un’esca farcita di lumachicida chimico o sostanza simile altamente tossica. In via Osimo, ai piedi di un albero, ieri mattina il proprietario Andrea Fasani ha trovato tracce di una polverina verde fluorescente, e con tutta probabilità è lo stesso veleno ingerito dal suo cane, magari mescolato alla carne di una polpetta gettata lì apposta.
Da chi? E perché? Il padrone ha contattato la polizia locale e Ats, poi ha sistemato nastri di plastica attorno agli alberi e posizionato cartelli per invitare gli altri proprietari di cani a stare alla larga da quel luogo con panchine e verde, che peraltro è a pochi metri da un asilo nido e scuola dell’Infanzia. "A terra è pieno di foglie. Sotto si trova di tutto: da bottiglie di vetro a mascherine usate. Ora pure il veleno. E’ un pericolo per tutti, anche per i bambini e gli adulti che dovessero scivolare. Io ho spazzato le foglie ma mi auguro che d’ora in poi ci sia una pulizia adeguata". Fasani ha adottato Bruce da appena 15 giorni, dandogli una famiglia dopo un passato difficile, fatto di reclusione e maltrattamenti. "Venerdì sera - racconta - abbiamo passeggiato come sempre, anche in via Osimo. Sabato alle 6 il cane ha avuto una crisi epilettica ininterrotta. L’ho subito portato in clinica, dove è stato intubato e sedato. La situazione era grave e si profilava una possibilità di abbattimento. Perché fare del male a creature innocenti?". Ieri, il Nucleo tutela animali della polizia locale ha svolto un sopralluogo.
L’invito a chi sospetta che il proprio cane abbia ingerito un boccone avvelenato è contattare subito Ats e conservare un campione dell’esca o della sostanza se ancora presente. "Siamo molto contenti che Bruce si sia ripreso. Non meritava di morire dopo 15 giorni di vita (quella di prima, non lo era). Abbiamo destinato alle sue cure le donazioni di raccolte fondi", fanno sapere da “Bull&Love. Rescue“, l’organizzazione di volontariato di Stefano Blecich che per 6 mesi si è presa cura del cane. Non ha avuto fortuna Camilla, le meticcia di 10 mesi morta lo scorso agosto dopo aver ingerito un’esca avvelenata in un’area cani di via San Dionigi. Un altro cagnolino era morto lo scorso febbraio, per colpa di una polpetta con dentro veleno per topi nascosta in via Ravenna. E altri bocconi tossici erano stati raccolti nel parco tra le vie San Dionigi e Pismonte a ottobre del 2019.