Boom di pentiti del tatuaggio: da chi non trova lavoro a chi vuole cancellare un amore finito

Per eliminare i disegni dalla pelle servono almeno 6 trattamenti da 150 euro l’uno: Il chirurgo: "Da adolescenti l’hanno fatto per moda, ora vogliono tornare indietro"

Belen, con e senza il tatuaggio sulla spalla sinistra

Belen, con e senza il tatuaggio sulla spalla sinistra

Milano – Pazienti che si sono fatti incidere sulle palpebre chiuse “game over“ oppure sul volto il profilo di Kalashnikov e poi si sono pentiti amaramente dopo qualche anno, non riuscendo a trovare uno straccio di lavoro. "Nel mio studio mi hanno chiesto di rimuovere i tatuaggi più strani del mondo. Ma ho anche conosciuto ex detenuti dei campi di reclusione delle ex repubbliche iugoslave che volevano cancellare col laser il numero tatuato sulla pelle perché ricordava a loro ogni giorno l’orrore della detenzione durante le guerre dei Balcani degli anni Novanta", rivela Matteo Tretti Clementoni, chirurgo plastico e direttore medico di Laserplast.

Docente universitario , 59 anni, Tretti Clementoni è socio della SicPre, Società Italiana Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità sarebbero circa 7 milioni gli italiani con un segno inciso sulla pelle. Sempre secondo l’Iss – il dato rispecchia anche le statistiche americane - il 17% di chi ha un tatuaggio nell’arco della vita sviluppa il desiderio di cancellarlo.

"I pentiti dei tattoo si possono dividere in due categorie. La più numerosa include uomini e donne fra 20 e 30 anni che, nell’adolescenza o post-adolescenza, hanno scelto di farsi incidere sul corpo un disegno non per una convinzione profonda ma per moda, perché considerato sexy, salvo poi scoprire che il tattoo rappresenta un ostacolo alla propria realizzazione professionale. In caso di partecipazione al concorso per le forze armate la preclusione è assoluta. In alcune compagnie aeree è obbligatorio che il tatuaggio non sia visibile fuori dalla divisa di ordinanza e anche in alcuni uffici può essere richiesta l’assenza in zone esposte. Tipica richiesta è la cancellazione del nome del fidanzato/a quando la storia finisce. Esiste anche un’altra utenza che ha diversi disegni sulla pelle e pure di grosse dimensioni interessata a rimuovere un tatuaggio o una sua parte per affidare a un altro artista la possibilità di “dipingere“ la stessa zona".

Il tatuaggio si elimina con tecnica laser. "Il trattamento più performante ad oggi è il laser a picosecondi, in grado di frammentare il granulo di pigmento in tempi brevissimi, rendendo così possibile l’eliminazione da parte del sistema immunitario" sottolinea Tretti Clementoni.

Il numero di sedute è variabile, "dipende da una scala che tiene conto di numero e densità di pigmenti impiegati, sede anatomica, colore della pelle e altri fattori. Il minimo è 6 sedute, il massimo 26. Se il paziente resiste si può arrivare anche a un’ora di trattamento ogni volta ma è raro, perché la procedura è dolorosa. Tra una seduta e un’altra poi devono trascorrere da 1,5 a 2 mesi. I costi variano da 150 a 500 euro ogni trattamento" rimarca lo specialista.

Il tattoo più difficile da cancellare è quello multicolor su mani o piedi di un paziente con carnagione piuttosto scura. È bene però sapere che non è possibile cancellare in modo completo tutti i tatuaggi. "È il caso dei tattoo incisi col pigmento bianco e azzurro, arancione, rosa chiari e tenui etc perché non fanno da esca ottica per l’energia laser. Quelli realizzati con colori più scuri sono invece più facilmente rimovibili".

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